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AFRAGOLA. De Stefano stacca la spina all’Amministrazione e pone fine al mandato Grillo

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AFRAGOLA – De Stefano dà e De Stefano toglie. Tutti in città sapevano che il Sindaco Claudio Grillo è ancora al suo posto grazie al tentennamento del duo di Scelta Democratica, forse il gruppo più mortificato della maggioranza e quello che ha dato grandi e numerosi chance alla fascia tricolore per appianare la crisi.

Tutti sapevano, forse tranne il sindaco o il primo cittadino avrà maturato l’idea, sbagliando, che Lanzano e De Stefano troppo indigenti e bisognosi del ruolo per farlo cadere, ha depauperato tutte le sue attenzioni per accontentare il resto della maggioranza, scontentando nei fatti chi potesse avere il pallino del gioco tra le mani.

Dopo giorni di attesa e forse ore di pentimento da parte di De Stefano sul suo voto contrario alla mozione di sfiducia nonostante la firma apposta sul documento, stasera il Consigliere più maltrattato della maggioranza ha deciso di chiedere scusa alla città e di comunicare la sua decisione di porre fine a quest’amministrazione.

Ovviamente dietro la sua decisione per far si che il mandato Grillo si possa ritenere già acqua passata ci dovrà essere anche il convincimento della Lega e di tutte le forze di opposizione, che insieme dovranno recarsi al Protocollo o da un notaio e dimettersi tutti insieme contemporaneamente.

Queste le dichiarazioni del Consigliere De Stefano sul suo profilo social: “Chiedo scusa alla città. Non è mai facile staccare la spina ad una Amministrazione, nemmeno se è la peggiore del mondo e soprattutto se hai creduto in quel progetto sin dal primo giorno. Ed è per questo che mi ero preso la responsabilità sulle spalle di dare ancora una speranza a questo Sindaco e la sua maggioranza. Promesse, tante promesse. Nulla di quello che speravamo è stato fatto nulla di quello che ci siamo detti in quel giorno della “sfiducia” è stato mai immaginato. Per questo, insieme al mio gruppo, nelle prossime scelte ci comporteremo di conseguenza, sempre e solo nel bene dei miei cittadini che non meritano una città senza speranze.

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