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De Luca nuovamente bocciato dal TAR. Salta l’accordo con le cliniche private

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Il TAR con una sentenza di ben otto pagine ha rigettato il ricorso della clinica Mediterranea contro l’Asl Napoli 1, con il quale la struttura pretendeva un indennizzo di oltre 3 milioni di euro per posti letto destinati a malati Covid senza rendicontare l’effettiva erogazione del servizio.

Questo mette in crisi il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che aveva fatto dell’accordo con le cliniche private un tema fondamentale della sua amministrazione in ambito sanitario.

L’accordo avrebbe permesso alle cliniche private di remunerare circa il 95% dei guadagni che si raggiungevano nei mesi prima del covid. Insomma un’agevolazione che tutto sommato sarebbe anche ben accetta, ma non nelle condizioni che vi andiamo ad elencare.

Innanzitutto i fondi arrivano dal pubblico, dall’erario, dalle casse dello Stato. Tasse e sacrifici degli italiani che andrebbero (secondo l’accordo) a stipendiare chi non lavora a pieno regime, soltanto per la ‘disponibilità’ pronunciata. Non bastava il 70% che lo stesso stato nei protocolli anti-covid e nelle risorse finanziarie aveva stabilito? Era davvero necessario aggiungere al privato per togliere al pubblico?

De Luca si è sempre vantato della Sanità Campana, orgoglioso dei risultati raggiunti. Ma si riferiva davvero ai medici degli ospedali, quelli impegnati nella dura lotta al covid (e non solo), oppure parlava di quei mangioni che vengono stipendiati per starsene sulle belle poltroncine dei loro uffici?  Dopo questa ennesima bocciatura, qualche dubbio sorge spontaneo…

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