Francesco Cirillo, il latitante dei Casalesi, è stato arrestato ad Arzano: era in fuga dallo scorso 20 novembre.
Dopo la condanna a 30 anni di reclusione per l’omicidio dell’imprenditore Domenico Noviello, ucciso nel 2008 a Castel Volturno si era dato alla latitanza. Cirillo era scomparso dalla circolazione il giorno dopo la sentenza della Cassazione che avrebbe per lui aperto le porte del carcere. Le forze dell’ordine lo hanno arrestato ad Arzano, in provincia di Napoli.
Il latitante, conosciuto come “Pasqualino” o “Coscialiscia”, secondo gli inquirenti aveva preso parte alla pianificazione dell’agguato, messo a segno dall’ala stragista dei Casalesi (guidata dal boss Giuseppe Setola, ‘o Cecato), e a cui aveva partecipato, nel commando, anche il cugino, Alessandro Cirillo.
L’omicidio era stato deciso per punire Noviello, che alcuni anni prima, nel 2001, aveva denunciato e fatto arrestare diversi estorsori dei Casalesi, tra cui proprio Cirillo, che fu l’unico ad essere condannato. Il figlio della vittima, Massimiliano Noviello, è tuttora sotto scorta.
Cirillo era uscito dal carcere nel 2008 e si era rifugiato a Giugliano. Era stato già condannato all’ergastolo in primo grado nel 2014, poi assolto in Appello nel 2016 e un anno dopo, nel 2017, la Cassazione aveva annullato con rinvio l’ultima sentenza.
Il 19 novembre scorso, la sentenza degli Ermellini ha reso definitiva la condanna a 30 anni.
Ma, quando le forze dell’ordine sono andate a casa sua per notificargliela e portarlo in carcere, non lo hanno trovato.
Era già in fuga, forse addirittura da diversi giorni, in attesa di quella sentenza che con tutta probabilità avrebbe confermato la reclusione.
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