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La discesa in campo del Premier tra propaganda velata e Grande Fratello: dov’è finito il Servizio Pubblico?

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La Rai, Radiotelevisione Italiana dovrebbe essere un Servizio Pubblico, finanziato dal canone pagato da milioni di utenti, ma è realmente così?

Secondo un articolo pubblicato da “vigilanzatv” le cose non starebbero proprio così. Se si osserva il Tg1 in apertura numerose sono le immagini di Palazzo Chigi, del Premier Conte, dei documenti e della sua scrivania immensamente colma di importanti carteggi, ma questa più che informazione non sarà forse una sorta di “propaganda”?

Ciò che fa riflettere di più sembra essere soprattutto il fatto che Conte sia “al centro” (e non solo al Tg1) anche quando le informazioni non sarebbero riguardanti il Premier stesso.

La denuncia è partita dall’On. Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai nonché deputato di Italia Viva. Quest’ultimo ha così deciso di porre un interrogativo alla Rai: “Quelle immagini sono state realizzate ad hoc da Palazzo Chigi? E se sì perché la Rai accetta di trasmetterle?“.

La risposta di Viale Mazzini è stata chiara: “Sì, le immagini sono state prodotte intenzionalmente da Palazzo Chigi per ragioni di sicurezza dovute alla pandemia“.

Ma cosa c’entra la pandemia con un tipo di propaganda velata che ricorda non troppo lontanamente ciò che faceva il Minculpop, il Ministero della Cultura Popolare dell’Italia Fascista, attraverso l’Istituto Luce?

Ad indignarsi, dinanzi a questa sorta di messinscena ci sarebbe anche l’On. Giorgio Mulè, Capogruppo di Forza Italia in Commissione di Vigilanza. E le critiche non sono ovviamente mancate da parte dei rappresentanti della Lega, tra i quali Alessandro Morelli, Elena Maccanti, Umberto Fusco che hanno allineato queste immagini a quelle di un Benito Mussolini laborioso e attivo, leader instancabile al servizio della sua nazione.

E c’è di più, secondo vigilanzatv, la suspense e l’attesa delle Dirette dei vari Dpcm, con una sorta di premeditata pubblicità avvenuta tramite social network renderebbero paragonabile Palazzo Chigi ad una sorta di Grande Fratello e non a caso il Premier ha scelto come suo portavoce proprio un ex concorrente, Rocco Casalino.

Più che di effetto di quelle immagini reiterate, mi focalizzerei sul tentativo da parte di chi le ha realizzate di costruire un preciso frame interpretativo secondo il quale Giuseppe Conte si sta impegnando con abnegazione e diligenza per il bene degli italiani. Affiancate nei Tg alla cronaca quotidiana delle diatribe politiche, quelle sequenze, veicolano l’idea che egli sia l’unico a lavorare alacremente, mentre gli altri si azzuffano, ostacolandolo” ha spiegato la Prof. Sara Bentivegna, docente di Comunicazione Politica alla “Sapienza” di Roma.

E questo ci fa pensare più che mai alla “discesa in campo” di Silvio Berlusconi che ha creato un impero televisivo. Nulla di nuovo, dunque: “Chi è a Palazzo Chigi non si è inventato nulla, e questo ci fa soffermare sul fatto che nell’era di Internet e dei Social Network, la Tv sia ancora centrale nella comunicazione politica ed istituzionale“, continua la Professoressa.

Affermando poi che questo il M5S l’ha capito perfettamente e che non a caso Beppe Grillo proviene proprio dal mondo della televisione.

Concludendo “I collaboratori del Presidente del Consiglio hanno facoltà di realizzare tutte le immagini che vogliono. Sono uno strumento per consolidare l’immagine di Giuseppe Conte, che altrimenti non avrebbe altra definizione politica essendo stato catapultato nell’agone politico, di fatto, per caso” ma il paradosso, afferma, è che la Rai accetti certi compromessi, minando “sostanzialmente la ragion d’essere del giornalismo che è quella di ‘cane guardia’ del Governo, di sorveglianza costante sull’operato delle istituzioni“.

Potremmo dunque concludere con una frase tratta non a caso da “1984” di George Orwell: “Se tutti i documenti raccontavano la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera“, lasciando a voi “l’ardua sentenza“.

 

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