Si celebra oggi, 3 dicembre, la Giornata Mondiale della Disabilità. Istituita dall’ONU nel 1981, ancora oggi, dopo quasi quarant’anni, c’è ancora molta strada da fare affinchè l’inclusione in Campania, in Italia e nel Mondo sia reale.
Il tema quest’anno è “Ricostruire meglio: verso un mondo post Covid-19 inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile“. Ma il nostro mondo, ancora pieno di pregiudizi e discriminazioni può essere realmente inclusivo?
Ancora troppi sono gli ostacoli nei confronti di una tematica molto delicata e soprattutto non semplice da affronatare. Concetti come inclusione, handicap, sostenibilità, integrazione sono ancora troppo lontani dal nostro quotidiano in cui i bimbi e i ragazzi speciali, anzichè essere aiutati, sostenuti ed incoraggiati vengono troppo spesso etichettati come “diversi”.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è ben consapevole delle reali necessità e soprattutto del fatto che la pandemia che stiamo vivendo non ha fatto altro che ampliare le distanze da un mondo che viene troppo spesso messo ai margini.
“È indubbio che la pandemia sta creando disagi e difficoltà a tutti, ma diventano un impedimento assai più grave per persone che si trovano già a convivere con difficoltà di movimento o di relazione” ha detto il Capo dello Stato.
Sottolineando come per queste persone l’isolamento può diventare ancora più difficile: “Se l’isolamento per le esigenze sanitarie è di per sé una condizione pesante, può diventare un vero dramma se a provarlo sono persone con disabilità fisica o psichica“.
Continuando “Particolarmente delicata è la condizione dei minori con disabilità. La pandemia acuisce la difficoltà di seguire le lezioni scolastiche. E la mancanza di relazioni con i docenti e coetanei, rischia di produrre ulteriori condizioni di emarginazione“.
Aggiungendo poi: “La disabilità è spesso, inevitabilmente, legata alla terza e alla quarta età. Questi anziani costituiscono, nella pandemia, una categoria particolarmente a rischio e patiscono molto la solitudine, la mancanza di dirette relazioni con familiari e conoscenti e la fatica nel gestire aspetti concreti della vita quotidiana“.
“È necessario, particolarmente in questa emergenza sanitaria, un impegno ancora maggiore per mantenere e migliorare i livelli di cura, di sostegno e di attenzione. Anche attraverso l’ascolto e il coinvolgimento, in questa preziosa attività, delle associazioni e delle organizzazioni che esprimono la voce delle persone con disabilità” ha concluso Mattarella.
L’Italia si è impeganta molto negli ultimi anni per abbattere barriere e ostacoli, formulando leggi importanti ma bisogna promuovere un rispetto autentico nei confronti di chi è in queste particolari condizioni senza dimenticare che chiunque si trovi in condizione di disabilità è innanzitutto una persona con una vita da vivere, da tutelare, accudire ed amare.
Disabilità non è sinonimo di inabilità ma di adattabilità, è un modo ingegnoso e coraggioso di vivere, è un’oppotunità e dovrebbe esserci una sorta di educazione alla disabilità, per far capire ad ognuno di noi che chiunque può essere diverso e speciale a modo suo e a modo suo può essere libero di manifestare la sua particolarità: “talvolta i veri limiti esistono in chi guarda”.