Non sarà facile decidere, tante le candidature e milioni le proposte che stanno arrivando da tutta la Campania, ma non solo. Napoli è stata la seconda casa di Maradona e dovrà cullare la sua leggenda.
Per fare questo c’è bisogno di un simbolo concreto, un ringraziamento speciale a quello che questo piccolo ma grande uomo ha saputo donare a Napoli e al mondo intero.
Una STATUA è la consacrazione ideale per il mito di DIEGO ARMANDO MARADONA. Forse davanti a quello che è stato il luogo della sua apoteosi, lo stadio San Paolo, o l’omonimo che presto gli sarà dedicato. Ma non è da scartare l’ipotesi QUARTIERI SPAGNOLI, luogo consacrato dai napoletani come tempio sacro dedicato al culto di Diego.
Fatto sta che tra le proposte di presa in carico di un’opera così affascinante tanto che importante, non poteva mancare quella di un vero esperto del mestiere, come il maestro DOMENICO SEPE. Napoletano doc, operante da tanti anni nel settore, a partire dalla città di AFRAGOLA, piena di sue opere (un esempio ne è la statua di Rita Levi Montalcini), fino ad arrivare a capitali mondiali, come Madrid.
Il maestro Sepe avrebbe posto un’opera bronzea, una rappresentazione di Diego nei panni di uno scugnizzo napoletano, ma allo stesso tempo colto in un atto sportivo, un dribbling, un tiro, qualcosa che riesca davvero a concentrare tutta la sua carriera in un gesto.
Un lavoro importantissimo, minuzioso e la cui precisione sarà d’obbligo. La statua dovrà essere perfetta, non perché lo era Diego, anzi sappiamo tutti che la sua vita ha avuto più alti che bassi, ma l’opera è l’altra parte della medaglia, la versione più lucente, nitida e quella con cui siamo abituati a ricordarlo…Maradona come DIO DEL CALCIO.