Alfredo Cahe, storico medico personale di Diego Maradona, in un’intervista a Telefè, canale televisivo argentino, ha parlato della morte del Pibe de Oro, criticando duramente i medici che lo hanno curato nell’ultimo mese:
“Non è stato curato come si sarebbe dovuto fare. Non solo Diego avrebbe dovuto restare nella clinica, ma in un’area ampiamente specializzata, con una infrastruttura differente a quella di cui disponeva nella casa dove è morto, simile a quella che era a sua disposizione quando lo portammo a Cuba.
Nella sua stanza avrebbe dovuto essere sempre presente un medico, ma così non è stato, al punto che il decesso è avvenuto in una maniera insolita.
L’esame cardiovascolare non è stato realizzato in forma completa. Diego non ha avuto la necessaria protezione. Non ho capito perché vi è stata tanta urgenza di operarlo. Mi sono rimasti molti dubbi. Non c’era bisogno di realizzare l’intervento chirurgico in forma così rapida.
Diego era molto triste e il suo psicologo mi ha chiamato per dirmi che il morale dell’ex calciatore era a terra. Una donna vicina a lui mi ha riferito che si sentiva profondamente angustiato, depresso, e che sosteneva che non gli restava nulla da fare nella vita“.