All’ospedale “San Giovanni di Dio” costretti a decidere chi curare e fermare le Ambulanze

FRATTAMAGGIORE – Sempre più critica la situazione al nosocomio “San Giovanni di Dio”, non solo mancanza di ossigeno, ma anche mancanza di attrezzature idonee per poter accogliere malati di Covid-19.

In questi ultimi giorni addirittura il personale del Triage si è visto costretto a bloccare gli arrivi delle ambulanze per mancanza di barelle, tanto è vero che gli ultimi cinque degenti sono stati curati sulle stesse barelle delle ambulanze, bloccando così il servizio delle stesse per diverse ore, per rendere l’idea di quanto il Pronto Soccorso di Frattamaggiore sia stato preso d’assalto in queste ultime ore. Non solo, il personale del Triage frattese è a corto anche di attrezzature, tanto è vero che i medici sono costretti già da diverso tempo a decidere chi curare, chi trasferire e chi mandare a casa, visto che ci sono pochi ventilatori e strutture non idonee a recepire l’intera utenza.

Una situazione paradossale per una Regione il cui presidente, in campagna elettorale, ha annunciato grandi stravolgimenti e investimenti da capogiro nel ramo della Sanità. Addirittura a Frattamaggiore la sanificazione è fatta nel peggiore dei modi per non parlare del conferimento dei rifiuti speciali da Covid. Visiere, mascherine e tute monouso abbandonate nei cortili con pochissima attenzione e organizzazione tra reparti asettici e non asettici.

Insomma è da apprezzare l’enorme sforzo degli addetti ai lavori ma qui sono le dirigenze a peccare di sprovvedutezza. Non si può pretendere di trasformare in Covid-Hospital una struttura vecchia di anni e per giunta senza né assistenza economica adeguata né rimodulazione dei reparti.

Storicamente si è sempre detto che un piccolo ospedale come quello di Frattamaggiore non può mai accogliere un’utenza di circa quattrocentomila abitanti ma in questo periodo storico i disservizi vengono moltiplicati alla massima esponenza se si calcola anche la paura della gente.

Alcune visiere gettate nel cortile