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Napoli. Scoperta una villa romana risalente all’epoca di Giulio Cesare: “Non ha uguali”

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Napoli, come si sa, è una città ricca di storia e di cultura che nel suo stesso sottosuolo presenta tesori nascosti ed inespolorati di inestimabile valore.

E’ questo il caso di una villa romana dell’epoca di Giulio Cesare scoperta nel quartiere di Pianura, sull’antica strada che da Neapolis portava ai Campi Flegrei.

Il grande complesso, risalente al I secolo a.C., ma costruito probabilmente su una struttura del III-II secolo, è formato da 20 stanze, due cortili con colonnati, terme, cucine e sale ricevimento.

E’ un’antica Villa Rustica romana ed in alcune parti si sono conservate anche le decorazioni con tessere bianche e disegni geometrici. All’interno sono stati ritrovati dei “dolia”, i grandi vasi che contenevano olio, vino e granaglie.

Gli esperti hanno ritrovato anche delle monete romane, grazie alle quali è stato possibile risalire all’epoca. Da un denario d’argento del I secolo aC, infatti, si è avuta conferma della datazione. Secondo gli archeologi si trattava di un unico grande complesso, gran parte del quale sarebbe ancora da portare alla luce.

La villa è stata scoperta su un terreno privato, ancora scarsamente urbanizzato, in un’area destinata a frutteto a sud di via Montagna Spaccata, all’altezza della strada comunale Masseria Grande, durante i lavori propedeutici per la costruzione di una scuola.

Gli scavi archeologici sono stati condotti tra il 2006 e il 2007 e hanno interessato una porzione di 30 metri per 30.

La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Napoli il 31 agosto ha avviato il procedimento di dichiarazione di interesse archeologico particolarmente importante e nella relazione tecnica sottolinea “la grande rilevanza di questo articolato complesso archeologico, sia per estensione e conservazione, senza confronti nel territorio dell’antica Neapolis, sia per l’alto livello qualitativo e scientifico dei rinvenimenti”.

Nella relazione firmata dal Soprintendente di Napoli, Luigi La Rocca e dal funzionario tecnico incaricato si legge che lo scavo è posto a un metro di profondità: “Sono emersi dell’edificio circa 20 ambienti, tra cui due peristilii (i portici con le colonne che costeggiano i cortili interni della villa) intorno ai quali si organizza il resto della struttura. In particolare nel settore nord si riconosce la pars urbana della villa, in cui è presente anche una zona termale, ambienti di servizio, quali la culina (la cucina romana), e ampi vani di rappresentanza, tra cui forse il tablinum (la sala da ricevimento). Buona parte degli ambienti conserva ancora porzioni più o meno estese degli originari piani pavimentali in signino, tra cui quello del tablinum reca una decorazione a tessere bianche con motivo a meandro e decorazione centrale a cancellum”.

 

 

(Foto: Fanpage.it)

 

 

 

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