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Il Comitato tecnico-scientifico boccia i test rapidi nelle scuole

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Nei giorni scorsi il Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, e quello della Salute, Roberto Speranza, avevano proposto a più riprese l’utilizzo a campione sul personale scolastico e su tutta la studentesca, dei test rapidi.

La proposta è stata rigettata immediatamente dal CTS, poichè non risulterebbe efficace lo screening iniziale tramite questo mezzo. L’unica fonte di certezza, spiegano gli esperti, deriva dal tampone classico e quello rapido non è affidabile al 100%. Con un’attendibilità di circa l’80% il test rapido potrebbe “perdersi” circa 15 contagiati ogni 100. In questo caso sarebbe del tutto inefficace una quarantena circoscritta ai soli contagiati ufficiali. Immaginate cosa succederebbe se 15 contagiati, ognuno in una classe diversa, dovessero contagiarne a loro volta altri 15 e poi altri 15 ancora…un disastro totale.

Le uniche armi per diminuire le ipotesi di focolai nelle scuole saranno quindi la quarantena di gruppo e l’isolamento. Per ora una cosa è “sicura” ma non “rassicura”: la Scuola italiana riparte nell’incertezza più totale.

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