CASAVATORE – Finalmente pubblicati sull’Albo Pretorio, in bella mostra, i tre programmi elettorali delle due coalizioni “ALL-IN”, forti di ben 4 liste ciascuna, e del Movimento Cinque Stelle, che corre in solitaria. Molti aspetti in comune, in certi casi vere e proprie fotocopie, qualche volo pindarico e nessun riferimento, o quasi, alla drammatica situazione dei conti del Comune, in attesa dell’approvazione del disastrato bilancio entro fine settembre. Gli aspetti che saltano all’occhio ad una veloce disamina sono una particolare sensibilità generale al sociale nella visione pentastellata, diversi punti in comune come una maggior sicurezza e controllo del territorio, un’attenzione particolare alle associazioni, alla scuola, ai trasporti e all’evasione fiscale con la coalizione di Marino, ripetuti nel programma della compagine di Maglione con l’aggiunta di una linea metropolitana nuova di zecca (ma il progetto della LAN, la linea Afragola-Napoli è soltanto di luglio 2020), la riapertura di un ufficio anagrafe, ed il recupero di strutture ormai abbandonate da decenni, come la piscina comunale. Scomparsa finalmente la ridicola dicitura dei “100 giorni”, atteso che neanche in 180 pare sia stato possibile realizzare qualcosa di concreto. Quello che cattura l’attenzione, però, è la PREMESSA. Iniziare un programma elettorale quasi giustificandosi non è un bel messaggio da trasmettere alla cittadinanza, non certo dopo aver nuovamente raccolto intorno a sé gli stessi responsabili della propria sfiducia: fa specie, quindi, che un elenco di buoni propositi, più o meno credibili, debba essere preceduto da una sorta di “comunicazione di servizio”. Del resto, scorrere i nomi delle liste non sembra esercizio poi così difficile. Non ci troverete nessuna sorpresa, nessuno stravolgimento, solo uno scambio di posizioni visto che molti candidati, nella passata fallimentare edizione che ha regalato al Paese un nuovo commissariamento, erano soltanto disposti diversamente, e neanche tanto a ben vedere. Sorprende semmai l’assenza nei “gruppi di fuoco” di figure considerate di spicco nel panorama politico locale, scelta definita dai bene informati per così dire “consortile”. Cosa ci sia in ballo, sarà dato conoscere soltanto a fine competizione. Tra poche settimane il verdetto finale.