In Italia continua a tenere banco la vicenda legata alla riapertura delle discoteche.
L’ultimo DPCM prevede che le discoteche restino chiuse fino al 7 settembre, lasciando la possibilità alle singole Regioni, “in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, di stabilire una diversa data di ripresa delle attività”.
Le Regioni, che hanno già riaperto le discoteche, infatti, stando a fonti vicine al Governo, hanno deciso “in autonomia di aprire a certe condizioni ma in questa fase è necessaria la massima responsabilità e il massimo scrupolo per le condizioni di sicurezza e la reale tutela della salute”.
Fonti di governo, inoltre, fanno intendere che ancora oggi l’apertura dei locali notturni aperti è un serio rischio, ribadendo che le aperture non sono mai state previste.
Sulla vicenda è intervenuto anche Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico-Scientifico, che ha affermato:
“Le discoteche devono rimanere chiuse perché, checché se ne dica, con migliaia di ragazzi ammassati non c’è nulla da fare. Le aggregazioni di massa sono devastanti e impossibili da gestire. Il lavoratore del settore va tutelato come e forse anche più degli altri, perché parliamo di un settore troppo a rischio”.