CASAVATORE – Rischiava di passare nel totale silenzio della politica locale l’episodio di violenza perpetrato dalla criminalità alcuni giorni fa a Casavatore, con la “stesa” ad opera di ignoti a danno di numerose autovetture ed alcune attività commerciali. Una gragnuola di proiettili per lanciare un chiaro messaggio, un probabile tentativo di ridefinizione della geografia criminale del territorio dopo l’arresto di un esponente di spicco, a poche settimane dal voto che restituirà un’amministrazione al Comune sciolto nel gennaio del 2017 per infiltrazioni camorristiche e una seconda volta, soltanto pochi mesi fa, per la manifesta incapacità di una classe politica presa più dalla spartizione di poltrone che dall’interesse per i propri concittadini. A seguito della segnalazione del locale Movimento Cinque Stelle, guidato da Elisabetta Puzone, si sono interessati alla questione il deputato Andrea Caso, membro della Commissione Antimafia, e il consigliere Regionale Vincenzo Viglione, da sempre in prima linea nell’opera di contrasto ai fenomeni camorristici. Probabile a breve la convocazione di un comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica con i vertici della Prefettura, con una richiesta di attenzione ancora maggiore in questo periodo di campagna elettorale, da sempre guardata con interesse da personaggi dediti al malaffare. Preoccupò non poco, durante la scorsa competizione, l’affermazione di un candidato Sindaco che sibillinamente dichiarò che “a Casavatore la camorra non esiste” perché, a suo dire, “la camorra si manifesta dove c’è ricchezza”, dimostrando di ignorare completamente i contesti destinati a diventare terreno fertile per i clan. Ignorata del tutto, in questo difficile contesto, la proposta di sottoscrizione di una CARTA ETICA della candidata del Movimento Cinque Stelle, tesa a garantire maggiore serenità nella competizione che, ad oggi, vede candidati passare da una coalizione all’altra come se non ci fosse un domani.