Hanno pianto quando Mercoledi mattina, i ‘colleghi’ della Guardia di Finanza di Piacenza, hanno bussato alle loro porte con un’ordinanza cautelare nei loro confronti. “Noi non volevamo che si arrivasse a questo”. La loro giustificazione troppo poco, però, per discolparsi dei fatti atroci avvenuti in quella caserma Levante.
Per questo oggi gli inquirenti si aspettano che almeno alcuni dei carabinieri arrestati – Angelo Esposito, Salvatore Cappellano, Daniele Spagnolo, Giacomo Falanga – possano negli interrogatori di garanzia decidere di collaborare con le indagini.
Le basi dell’inchiesta sono solidissime, agli atti ci sono migliaia di pagine tra intercettazioni telefoniche, fotografie e captazioni ambientali.
Giuseppe Montella è l’appuntato attorno al quale gira tutta la storia della Levante.
Poi non sono da tralasciare le figure dei tre fratelli Giardino, in affari di droga (soprattutto) con il Montella.
Bisogna fare chiarezza a 360° gradi, capire se ci sono persone in carcere che non meritano di stare lì e dividere le giuste colpe e responsabilità per ogni singolo indagato.
Gli interrogatori delle prossime 24 ore aiuteranno a scrivere i pezzi mancanti di questa storia drammatica.