Oggi nel il nostro “piatto della settimana” abbiamo deciso di raccontarvi la storia di un piatto tipico campano, molto apprezzato e amato in tutta la regione (e non solo).
Gli gnocchi alla sorrentina, un piatto semplice e veloce, che racchiude tutta la bontà dell’arte culinaria campana.
In quel di Sorrento nel XVII secolo vennero portate dal continente americano le patate, che man mano divennero un elemento principale della cucina campana.
Le origini del piatto sono riconducibili alla curiosità di un cuoco del posto: egli volle studiare e conoscere fino in fondo la conformazione del tubero.
Nel 1600, in una vecchia taverna che si trovava a piazza Tasso, a Sorrento, le patate furono utilizzate, per la prima volta, in una maniera del tutto diversa dal solito.
Il cuoco pensò bene di lessare le patate, schiacciarle e aggiungere un pizzico di farina ed acqua. L’impasto aveva già in sé qualcosa di speciale: mancava solo la forma, poiché un unico blocco troppo grande si sfaldava. Fu così che venne tagliato in piccoli tocchetti tondeggianti: da qui il nome di “gnocco” che derivava dal nome “nocciolo”.
Tuttavia quelle palline erano ancora troppo morbide e rischiavano ancora di sfaldarsi. Per evitare ciò, il cuoco ebbe la brillante idea di gettarle nell’acqua bollente.
Mancava ancora qualcosa, così un altro elemento d’oltreoceano, insaporì la trovata. Stiamo parlando del pomodoro.
Il tocco magico finale venne dato dall’aggiunta di mozzarella di Agerola e formaggio grattugiato.
Fu così che Sorrento vide per la prima volta servita ai tavoli la nuova prelibatezza. Da allora quel piatto ha fatto la fortuna dell’arte culinaria campana, diventando un vanto italiano in tutto il mondo.