Alberto Zangrillo, medico dell’Università Vita e Salute del San Raffaele di Milano, in un’intervista al Corriere della Sera, ha parlato del Coronavirus, soffermandosi in particolare sulla pericolosità e sull’eventuale seconda ondata:
“La capacità del virus di produrre malattia è uniformemente scomparsa nel contesto nazionale. È un’evidenza dalle cartelle cliniche.
In questo momento le misure necessarie, come il blocco, il distanziamento e le mascherine, hanno sicuramente contribuito ad abbassare la carica virale, ma è ridotta anche la forza letale del virus, perché la correlazione tra carica virale e capacità di produrre malattia (anche grave) è dimostrata. Qualcosa che ha fatto anche il virus, però l’interazione tra Sars-Cov-2 e l’ospite ha prodotto un cambiamento che ci ha favorito.
Tutti attendono l’arrivo della seconda ondata. Io credo invece che il virus si possa fermare qui. Quanto ai due focolai veneti, credo che abbia ragione il presidente Zaia a voler controllare il controllo sui cluster e impedire che chi sia oggetto di sorveglianza possa sfuggire: è la base della prevenzione. Oltretutto ho saputo dal governatore che è partito da un imprenditore che è andato in giro consapevole di non stare bene. Se si è aggravato, poi, dipende anche dalla carica virale che ha contratto in Serbia e che può essere più elevata di quella che circola in Italia“.