Amanda, la ragazza di 22 anni di Caserta, che fu spinta dal fidanzato Gennaro Maresca sugli scogli a Nisida l’11 giugno scorso, è stata intervistata dal quotidiano Il Mattino. “Non lo perdono, è un’azione che non doveva essere compiuta però, dall’altra parte, sono consapevole che si possono commettere dei gesti senza pensare o per rabbia. Intendo dire, senza che ci sia la volontà di far male.
Questo però, non significa che lo perdono, credo piuttosto che prima o poi, saremo uno di fronte all’altro e parleremo di ciò che è accaduto. Ce l’ho con lui anche perché non si è buttato in acqua per prendermi. Non riesco ancora a camminare – racconta Amanda – ma mi sento bene”. La giovane dovrà restare in riposo a casa a causa delle fratture al bacino, forse tornerà a camminare tra un mese.
“Mi sento davvero molto fortunata – spiega Amanda, durante l’intervista – e mi considero miracolata. Ho sempre avuto una gran voglia di vivere ma, adesso, ancora di più. Mi impegnerò per la mia riabilitazione e posso contare sull’affetto della mia famiglia e dei miei amici che mi vengono a trovare ogni giorno”.
E continua: “Sono grata al personale sanitario, ma oggi non sarei qui se non ci fosse stato Damiano Preni, il buttafuori che si è lanciato in acqua salvandomi. Lo considero il mio angelo e una delle prime cose che ho voluto fare quando ho ripreso coscienza, è stato conoscerlo e ringraziarlo. Vorrei chiedere al sindaco de Magistris di riconoscergli questa azione coraggiosa e dargli la cittadinanza, perché so che vuole fare il poliziotto ma essendo albanese non ha mai potuto”.