Nello scorso mese di Maggio la foce dislocata a ridosso dei confini dei comuni di Castel Volturno e Mondragone è stata interessata da un’importante manifestazione di inquinamento.
La Procura ha così disposto l’effettuazione di mirati accertamenti sul territorio al fine di individuare le possibili fonti dell’inquinamento, individuandole in un allevamento bufalino di oltre 670 capi, situata a Capua, riconducibile a A.Z. di San Cipriano d’Aversa e G.Z. dI Caserta, rispettivamente padre (proprietario dell’allevamento) e figlio (gestore di fatto), entrambi denunciati.
I Carabinieri Forestali di Castel Volturno e il personale dell’ufficio locale marittimo della Guardia Costiera, questa mattina, hanno eseguito l’ordinanza di sequestro preventivo per l’azienda zootecnica, con nomina di un amministratore giudiziario, emessa dal Gip presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura della Repubblica sammaritana.
Durante un sorvolo con l’elicottero del 7° Nucleo Carabinieri di Pontecagnano, è stato possibile individuare un deposito sul suolo nudo di enormi cumuli di letame proprio lungo la sponda del Canale Agnena, per una lunghezza di circa 250 metri ed una larghezza di 6 metri. È stato inoltre scoperto un lagone interrato completamente abusivo colmo di liquami dislocato nello stesso allevamento.
Il titolare dell’azienda e suo figlio sono indagati per il delitto di inquinamento ambientale, con condotta reiterata e perdurante, per aver cagionato una compromissione ed un deterioramento significativo e misurabile della porzione estesa del suolo nonché delle acque del Canale Agnena e attraverso questi del Mar Tirreno, all’altezza del comune di Castel Volturno.
Foto Caserta News