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GIUGLIANO. Il centrosinistra compatto ufficializzerà la sua leadership. Centrodestra ancora spaccato

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GIUGLIANO – Scampato il pericolo COVID ci si appresta ad organizzarsi per le prossime elezioni amministrative e a tal proposito, al di là degli strali giornalistici locali arrivati in questi giorni, l’unica coalizione che comincia a prendere corpo in maniera organizzata è proprio quella del centrosinistra.

Infatti stasera ci sarà una riunione decisiva che sancirà l’ufficializzazione della coalizione di centro sinistra a trazione PD. La riunione arriva dopo un lungo e pianificato percorso che ha portato alla stesura del programma politico che caratterizzerà l’agenda politica del governo di centrosinistra se i giuglianesi intenderanno premiare tale lavoro fatto sul territorio.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, domani ci saranno importanti novità circa la formazione della coalizione, tanto è vero che visto anche il protrarsi dei tempi, la compagine di centrosinistra sarà allargata anche oltre i gruppi politici che finora, alcune testate locali, hanno riportato e fatto girare tra l’opinione pubblica.

Più di una lista che sorprenderà i giuglianesi, quindi! Gruppi politici e liste civiche che riconosceranno al PD la leadership non faranno altro che aumentare il fascino verso la coalizione del centro sinistra che, senza tema di smentita, avrà come sua sintesi il nome di Nicola Pirozzi. Un nome partorito sul territorio per il territorio, un nome che rappresenterà un vero e proprio cambio generazionale e un rinnovamento della classe dirigente, fortemente voluto dall’intera coalizione, in primis dalla segreteria cittadina del PD.

Il rinnovamento della classe dirigente si è avuto proprio grazie al confronto e mai scontro tra vecchi e nuovi della politica all’interno della sezione del PD. Il percorso è cominciato alcuni mesi fa, già con la vittoria al congresso cittadino di Antonio Gargiulo e sulla scia di questa scelta ci si è diretti per ottenere una nomenclatura che rinnovasse quell’entusiasmo ormai smorzato intorno al partito tricolore.

Non si può dire lo stesso per il centrodestra che ad oggi vive ancora una guerra generazionale interna tra chi vorrebbe Giuseppe Maisto a candidato sindaco e chi invece ha lavorato in questi mesi alla candidatura di Alfonso Sequino.

Giuseppe Maisto rappresenta il vecchio, sponsorizzato dall’ex sindaco Giannino Pianese, il suo zoccolo duro è rappresentato da chi ha sfiduciato Poziello pochi mesi fa Andrea Guarino, Paolo Liccardo e Pasquale Guarino.

Alfonso Sequino non è che sia proprio di primo pelo, anche di lui si ricorda la consiliatura sotto Giannino Pianese e l’opposizione a Poziello, ma a differenza di Giuseppe Maisto che conta su chi vorrebbe la sua candidatura, il Sequino si è messo a capo di una lotta, prima contro Poziello e poi adesso quella intestina al centrodestra.

Il centrodestra paga lo scotto di non avere al suo interno un partito strutturato come il PD, anche se qualcuno potrebbe disapprovare, Forza Italia è più vista alla stregua di una lista civica, dove al margine delle elezioni colleziona nomi da inserire nella lista per concorrere alle amministrative. Questo è proprio uno dei motivi innati dello scontro tra fazioni interne al centrodestra che molto probabilmente, al di là di colpi di scena e/o passi indietro, andrà spaccato alle prossime elezioni.

Se alle prossime amministrative vedremo il centrodestra unito, vorrebbe dire che uno dei due litiganti avrà fatto un passo indietro e di certo questo, dopo tutto quello che si sono “vomitati” addosso, tra comunicati e interviste, porrebbe tutti e due in una posizione di assoluto imbarazzo di fronte all’opinione pubblica.

Lo scontro tra i sequiniani e i maistiani appare molto duro proprio perché va avanti da settimane a suon di dichiarazioni, post e articoli giornalistici. Il tutto in totale assenza di contenuti, per lo più si basano su vicende e attacchi personali. Alla gente non serve questo. I giuglianesi vogliono sapere quali sono le visioni che gli attori di queste ultime elezioni hanno nei confronti della città e in assenza di queste risposte si parte già svantaggiati.

Al di là dei vari elogi giornalistici, chi non se la passa proprio bene è l’ex sindaco Antonio Poziello che guadagnato il simbolo di ‘Italia Viva’ riesce a mettere su una coalizione striminzita derivata dal suo fallimento politico e dalla sfiducia perpetrata dalla sua stessa maggioranza. Insomma, l’ex sindaco ne esce veramente con le ossa rotte visto che chi lo ha sfiduciato oggi ha abbracciato il programma del centrosinistra e del PD.

Quello che resta un enigma invece è il Movimento 5 Stelle che nella fase precovid ci ha fatto assistere ad una vera e propria ingiustizia con l’eliminazione di Nicola Palma alle regionarie, con la conseguenza fisiologica che il partito a Giugliano finisse interamente nelle mani di Salvatore Pezzella che, in prima battuta aveva individuato suo cugino, giovane medico Pasquale Mallardo come candidato sindaco ma da indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione, siccome la lista dei pentastellati così come Yoseph Pennacchio – candidato alle Regionali per il M5S – godono di scarsi consensi personali, ci sia in atto un accordo tra i sequiniani e i grillini che laddove il centrodestra correrebbe spaccato alle prossime amministrative il M5S si alleerebbe con la componente dei Cesaro in cambio di voti che i sequiniani virerebbero alla Regione Campania sulla nome di Pennacchio.

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