Federica, trans, 37 anni, è stata aggredita nei giorni scorsi all’interno del suo palazzo in via arenaccia.
Dopo giorni di prognosi riservata, è tornata a parlare dell’accaduto, raccontando l’improvviso attacco subito: “Erano nascosti in mezzo alle scale, dell’aggressione ricordo poco, se non di essermi svegliata per le urla della mia amica e di essere stata colpita con violenza”.
Ricoverata all’ospedale Cardarelli di Napoli (dove le sono stati apportati 40 punti di sutura alla testa), Federica è probabilmente l’ennesima vittima della omotransfobia che come per l’omofobia saranno argomenti caldi anche del Gay Pride a Piazza Plebiscito il 27 Giugno.
La cosa più vergognosa di questo attacco, aldilà della violenza che va sempre condannata, è l’omertà con cui i coinquilini di Federica hanno nascosto l’accaduto alle forze dell’Ordine, inventando una caduta. Ricordiamo che non c’è peggior reato dell’omertà, chi tace è colpevole quanto (se non di più) chi agisce.