AFRAGOLA – Il quadro del “sistema” Ambito n°19 appare sempre più chiaro anche all’indomani di accurate indagini svolte sul tema e sul territorio.
Allo stato attuale esisterebbero due ali di potere politico che fanno il buono e il cattivo tempo all’interno delle Politiche Sociali dei quattro comuni consorziati, una formata dal dominus di sempre che nell’ultimo periodo ha messo a segno la maggior parte dei colpi, complice anche la volontà di alcuni funzionari e dirigenti dei comuni consorziati e l’altra parte, seppur minoritaria, pronta non solo ad accontentarsi di quello che ne resta ma anche pronta a sferrare il colpo appena sarà possibile.
Dalle quattro proposte di progetto descritte alcuni giorni fa in un altro articolo (leggi qui) ce n’è una assegnata alla “Cooperativa Themis” che coincidentalmente sarebbe arrivata seconda in una delle gare bandite in precedenza e altre due proposte assegnate a cooperative che hanno un chiaro collegamento con un’ala politica afragolese, ossia Campania Libera di Antonio Boemio e suo zio Cosimo. Infatti già abbiamo descritto che nella cooperativa C.A.O.S. a cui sono andati € 12.000,00 per la “Proposta progettuale pronto intervento sociale” la figlia di Cosimo Boemio, Chiara è coordinatrice della cooperativa ma non avevamo scritto che la stessa Chiara Boemio è anche amministratrice della Cooperativa “Fuoriclasse” a cui sono andati € 20.538,00 per la“Proposta progettuale dal titolo “Autismo in villa”, progetto svolto in piena pandemia e a cui tutta Afragola si chiede ancora chi abbia visto questi bambini in villa.
Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo pare che “Campania Libera” abbia intensificato i rapporti con Dora Moccia, in realtà nella persona del fratello Gaetano e che le riunioni tra Cosimo Boemio, Gaetano Moccia, Antonio Boemio, Cristina Acri e il marito dell’assessora Aniello Esposito siano di frequenza quasi quotidiana.
Lo scopo del gruppo è quello di allargare il numero in aula consiliare e costringere il primo cittadino a rivedere le sue idee sulla giunta. L’obiettivo è quello di conquistare la delega delle Politiche Sociali attraverso un rimpasto delle deleghe. Chi vivrà vedrà.