Il Pronto Soccorso dovrebbe essere, in condizioni normali e in un paese civile, il luogo d’accoglienza dei malati che avendo accusato un malore o avendo fatto un incidente si recano lì per ricevere assistenza immediata.
Non sembra essere però questo il caso dell’uomo che è morto dopo essere stato “parcheggiato” per 28 ore nel pronto soccorso dell’Ospedale di Copertino, in Puglia.
Secondo il racconto dei familiari lo sfortunato pensionato sarebbe giunto in ospedale intorno alle 11.
Arrivato al Pronto soccorso del nosocomio di Copertino, l’ottantenne sarebbe rimasto sotto la stretta sorveglianza dei medici del Pronto soccorso in attesa che si liberasse un posto nel reparto di Medicina dove sarebbe stato trasferito soltanto 28 ore dopo il suo arrivo in ospedale.
Purtroppo, però, il suo cuore ha cessato di battere trenta minuti dopo essere stato trasferito in reparto. Il tutto mentre nella stessa giornata di mercoledì è stata inaugurata la postazione medicalizzata del 118. Un’autentica beffa del destino.
Sandrina Schito, il sindaco di Copertino in un post su Facebook ha così mosso un’aspra critica nei riguardi della gestione dei reparti in fase di ripartenza.
A muovere la penna virtuale della prima cittadina, la notizia di un decesso di un 80enne di Copertino dopo 28 ore di attesa tra Pronto soccorso e reparto ospedaliero. «Assistito da medici e infermieri, l’altro ieri un uomo è morto dopo una vana attesa di 28 ore in Pronto soccorso. Uno dei tanti malati che muoiono, un numero per qualcuno appassionato di darwinismo, uno che non ce l’ha fatta. Funziona o no?», si domanda il sindaco in relazione all’ospedale locale.