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Le ricerche per i tre napoletani scomparsi in Messico riprenderanno presto

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Sono passati due anni e mezzo da quel 31 Gennaio 2018, ma di loro nessuna notizia ancora.

I tre napoletani Raffaele Russo  (60 anni), suo figlio Antonio ( 25 anni) e Vincenzo Cimmino, nipote di 29 anni, risultano tutt’ora dispersi a Jalisco e non sono stati ancora ritrovati.

La speranza dei familiari che siano ancora vivi è alta, la fiamma nei loro cuori arde sempre e non si spegnerà fino a prove certe.

L’avvocato delle famiglie, Claudio Falletti, ha annunciato che ben presto le ricerche riprenderanno, non appena la situazione sanitaria sarà migliorata.

Le ultime notizie risalgono a quel drammatico giorno, quando in una chiamata al fratello minore Daniele,  Antonio Russo disse (in dialetto napoletano) che la loro auto era stata circondata dai poliziotti messicani e che erano costretti a seguirli.

Da lì in poi il vuoto: in due anni e mezzo, tante le indagini ma mai fumate bianche. La prima svolta pareva essere arrivata quando circa 32 poliziotti messicani vennero accusati di tradimento e pare che qualcuno di loro avesse confessato di aver venduto i tre napoletani ai Narcos, per una somma che equivale a circa 42 euro.

Ma quella testimonianza non è stata mai confermata e ben presto cadde.

Ad oggi rimane solo una richiesta di un anno fa, per far intervenire le Nazioni Unite e il covid pare aver lasciato in sospeso anche questa situazione.

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