“Siamo qui perché l’interlocuzione con la ministra non ha avuto un esito positivo“. Così Ottavio De Luca, segretario generale Flc Cgil di Napoli e Campania racconta la motivazione che anche a Napoli ha portato circa 400 insegnanti in Piazza.
Striscioni e “imbuti”, divenuti ormai simbolo della contestazione al ministro Azzolina, le bandiere di Cgil, Cisl, Uil, Gilda, tutti uniti per dire la loro sul decreto di ripartenza della scuola.
“Siamo preoccupati, abbiamo bisogno di aiuti e investimenti” questa in sintesi la richiesta dei sindacati verso lo Stato.
Fermare la scuola vuol dire fermare un Paese, non investire nella scuola e nella conoscenza vuol dire compromettere lo sviluppo del paese.