In Germania sono state eseguite attente analisi su una serie di note marche di latte in polvere. E’ stata così evidenziata la pericolosa presenza di oli minerali che anche in piccole tracce, possono essere dannose per i neonati.
A lanciare nuovamente l’allarme è Foodwatch che, già nel 2019, aveva denunciato la presenza di contaminanti nel latte in polvere, in seguito alle analisi di laboratorio effettuate su 16 prodotti che avevano trovato, nella metà dei campioni, residui di oli minerali aromatici (Moah).
Sempre nel 2019 anche Oktotest aveva analizzato la stessa situazione dopo aver condotto nei suoi laboratori ricerche su 16 confezioni di latte in polvere.
Il nuovo test, eseguito da due laboratori in Germania su un ampio campione (50 confezioni di latte in polvere), anche stavolta ha confermato la presenza, nella maggior parte dei prodotti, di idrocarburi saturi (MOSH) o di idrocarburi aromatici (MOAH). I primi si accumulano nel tessuto adiposo umano e negli organi mentre i secondi possono causare il cancro e sono perciò considerati al momento i più pericolosi.
Il primo laboratorio, l’Ufficio di indagine chimica e veterinaria del Cvua di Münster, ha trovato presenza di Mosh in tutti i 50 campioni esaminati e Moah in 14 campioni.
Il secondo laboratorio, invece, sempre del Cvua ma a Stoccarda ha esaminato 17 campioni non riscontrando alcuna contaminazione da Moah ma la presenza di Mosh in 12 prodotti.
Considerando entrambe le analisi, Foodwatch conclude che nel 92% dei campioni testati è stata trovata presenza di Mosh mentre i Moah contaminavano il 21% dei prodotti.
La nota pubblicata da FoodWatch evidenzia così che “A causa del livello di pericolo che presentano per la salute umana, i Moah non dovrebbero essere presenti neanche in piccole quantità negli alimenti”.
E, invece, risultava presenza di Moah nei seguenti prodotti: Nestlè, Novalac, Humana e Rossmann Babydream.
Foodwatch scrive inoltre nella nota relativa a questa indagine: “Non abbiamo informazioni sul fatto che i lotti di prodotti lattiero-caseari in esame siano ancora sul mercato. Inoltre, non vi è alcuna prova da parte dei produttori che i loro prodotti contaminati siano ora privi di oli minerali”.
Grave è la situazione se si pensa che questi dovrebbero essere prodotti ideati e pensati per bambini e neonati.