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Il racconto sulla pandemia di Antonio Trillicoso nel suo libro: “L’abbraccio di mio figlio”

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Un racconto sulla pandemia dello Scrittore – giornalista Antonio Trillicoso tradotto e pubblicato in un’Antologia in Messico. E’ stato scelto tra i migliori cento lavori letterari che faranno parte dell’Antologia ‘Los mejores micuentos de la cuarantena’ dell’Ediciones Hturquesa Cartonera. I libri con tutti i lavori parteciperanno alla XVI edizione del FIP (Festival Internacional de la poesia en todos partes!) ‘Palabra en el Mundo’.

L’abbraccio di ‘mio’ figlio” è il titolo del racconto di Antonio Trillicoso, tradotto dalla scrittrice messicana Ruth Pérez Aguirre che è anche editrice dell’antologia letteraria che contiene lavori provenienti da tutto il mondo dalla Bolivia, agli Usa, passando per il Venezuela e l’Argentina. Arrivando in Marocco, Spagna, Paesi Baschi e Italia appunto.

Un’attestazione che non fa che confermare il percorso di Trillicoso che da anni si occupa di legalità e di tematiche sociali. Ricordiamo il NON TACERO Social Fest, la manifestazione che vede da anni la partecipazione di decine di scuole da tutta la penisola e di personaggi del mondo della cultura, dell’associazionismo, del giornalismo e del mondo della giustizia, come anche il convegno annuale GIOVANI & LEGALITA’. Inoltre le inchieste come giornalista che gli hanno procurato minacce e intimidazioni. Tra i suoi libri ricordiamo ‘LA SCUOLA FA PIU’ PAURA DELLA GIUSTIZIA’, un viaggio nel mondo della scuola con le sue eccellenze nonostante le tante emergenze che le realtà meridionali costringono insegnanti, operatori e dirigenti a fare scuola.
Questa volta non ha voluto essere da meno con un racconto sulla ‘quarantena’. ‘Appena si è offerta la possibilità – dice Antonio Trillicoso – ho voluto dire la mia in termini letterari ma come sempre partendo da un episodio vissuto e realmente accaduto’.

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