In arrivo i Fondi da Bruxelles ma non saranno nè 500 miliardi nè mille. Giusto a metà: la Commissione europea emetterà obbligazioni sul mercato fino a 750 miliardi con la garanzia del bilancio Ue e degli Stati.
E’ questo ciò che riporta in prima pagina l’edizione quotidiana de “Il Mattino“. E’ una scelta senza precedenti con sussidi diretti agli stati più colpiti dalla crisi: complessivamente, attraverso vari canali, se ne prevedono 500 miliardi (proposti dalla coppia Macron-Merkel), il resto prestiti agevolati.
Il nostro è il paese che ne beneficerà di più, 172,745 miliardi: 90,938 miliardi in prestiti e 81,807 in sovvenzioni. Il premier Conte ritiene che 500 miliardi a fondo perduto e 250 prestiti siano una cifra adeguata anche se in precedenza ne riteneva necessari mille.
Se si mette insieme tutto l’armamentario finanziario messo in piedi dalla Unione Europea, la somma complessiva del bilancio arriva a 1850 miliardi: il nuovo fondo per la ripresa, infatti, sarà inquadrato nel bilancio, quindi 750 miliardi da aggiungere a 1100 (questa la nuova proposta della Commissione). Se si sommano 750 miliardi ai 540 in prestiti del Mes agli stati, della Ue per le casse integrazioni nazionali, della Bei per le imprese, si arriva a 1290.
L’effetto di leva finanziaria (capacità di attrarre altri capitali per ogni euro Ue impiegato) del bilancio europeo e del pacchetto-ripresa, potrebbero essere generati investimenti per 3100 miliardi. Next Generation Eu è il nome dato all’operazione. Richiederà l’aumento temporaneo del massimale delle risorse proprie della Ue al 2% del reddito nazionale lordo dei 27 per consentire alla Commissione di indebitarsi sul mercato.
I capitali saranno convogliati verso i programmi dell’Unione Europea col rimborso spalmato sui futuri bilanci ed un inizio non prima del 2028 e la fine non oltre il 2058. I fondi arriveranno o da nuove risorse o da contributi nazionali o da tagli di spesa.
Per agire già nel 2020 va corretto il bilancio di quest’anno per disporre di 11,5 miliardi. Tutte operazioni che richiedono l’unanimità, il via libera del parlamento Ue e l’approvazione in diversi stati.
Tre pilastri. Il primo è il meccanismo per la ripresa e la capacità di fronteggiare gli shock: il Recovery Fund. Il secondo pilastro sarà il sostegno alla solvibilità delle imprese sane già da quest’anno. Il terzo ed ultimo pilastro riguarda la sicurezza sanitaria, la protezione civile e la ricerca con oltre 94miliardi.