Avevamo detto che il povero A… restava invisibile ai servizi sociali, alle Commissarie straordinarie, alle forze dell’ordine e alla Polizia Municipale, nonostante occupasse con i suoi pochi “averi” le panchine disposte intorno alla fontana.
Gli unici a dimostrarsi sensibili erano stati alcuni cittadini arzanesi che gli avevano regalato un letto.
Purtroppo, diversamente da A…, il letto non è passato inosservato!
Ieri sera vigili e dipendenti comunali lo hanno sottratto ad A… spiegandogli che stamattina sarebbe stato ricevuto dalla Commissaria prefettizia, la quale aveva già pensato ad una soluzione per lui.
Per lui che chiede di essere collocato in una comunità per risolvere i suoi problemi di dipendenza.
Stasera, la cocente delusione!
A… non solo non è stato ricevuto da nessuno delle tre Commissarie, ma neppure ha ricevuto l’aiuto sperato e promesso e, questa notte, continuerà a dormire sulla panchina in piazza.
Stasera: il giaciglio preparato sulla panchina
Come spiegarglielo?
E, soprattutto, come spiegare alle Commissarie prefettizie che legalità è anche rispondere a richieste di aiuto così esplicite?
Che legalità è corrispondere al diritto alla salute e alla dignità di A…?
Che legalità è farsi interpreti e custodi delle leggi della Repubblica Italiana che mette al centro i diritti sociali e civili dei cittadini?
Insomma, ad Arzano, un letto è più visibile di un cittadino bisognoso, lo sgombero del letto più importante dell’aiuto ad una persona: quando l’apparenza è più importante della sostanza!