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Ospedale del Mare, morti per virus due pazienti e contagiato infermiere

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Una vicenda da chiarire perché, secondo le disposizioni emanate dalla direzione generale, i pazienti di cui è stata verificata, anche successivamente al ricovero, la positività, andrebbero smistati nel Covid – center. La prima vittima è un’anziana affetta da patologia gastroenterica sanguinante: arrivata in pronto soccorso ( tampone negativo) e ricoverata in Medicina d’urgenza ( dove resta una settimana), viene successivamente operata ( in emergenza) e, quindi, trasferita subito dopo l’intervento in Rianimazione. Poche ore dopo va in Chirurgia generale dove viene prescritta una radiografia del torace e una Tac che evidenziano un ” addensamento polmonare”. La complicanza costringe i chirurghi a metterla sotto casco respiratorio. In attesa, la paziente torna in Medicina d’urgenza ( area isolamento). Qui, arriva la conferma: infezione da Sars-Cov2. La donna andrebbe intubata ma non c’è l’autorizzazione al trasferimento al Covid – center. E poco dopo muore. Dopo pochi giorni un infermiere della Rianimazione che aveva assistito l’anziana, risulta positivo.
L’altro caso riguarda un paziente che approda, anche lui in emergenza ma con positività già accertata, all’Ospedale del Mare. Proviene, in precarie condizioni, dal Cardarelli.
Lì era stato trattato e intubato. Ed è già grave quando viene sottoposto a ecocardiogramma, anche in questo caso non nel Covid- center. Morirà dopo mezz’ora. Senza aver soggiornato nella struttura dove dovrebbero confluire i soggetti positivi ( o sospetti) affetti da altre patologie.” È singolare che i contagi e le conferme di positività al coronavirus siano in netto calo nella popolazione, mentre negli ospedali, si continuano a registrare come Covid positivi pazienti e personale che si infettano reciprocamente – osserva un medico – D’altronde, sanno tutti che nei prefabbricati c’è un unico corridoio a senso alternato dove mancano le docce di decontaminazione”.

 

Ma tra le rivendicazioni del corpo sanitario dell’Ospedale del Mare, figurano ancora “una Tac su due non funzionante e quella nuova del Covid – center inutilizzata. Poi gli strumenti che non ci arrivano – aggiunge demoralizzato – dispositivi i cui ordini giacciono da mesi sulle scrivanie della Asl. È normale un rallentamento da Covid, ma ci sono tante altre patologie che non possono essere curate perché mancano guanti, aghi di sutura e dispositivi robotici”.

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