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Guarito da un mese ma trattato come un appestato

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Le persone si stanno facendo forse un po’ prendere troppo dalla paura e dall’ansia da Covid-19. A Casola di Napoli (Gragnano) il sindaco Peccerillo rimprovera i suoi concittadini riguardo alle polemiche fatte nei riguardi di un uomo guarito da un mese ma trattato ancora come appestato.

E’ questa la storia di Michele Vicedomini, il primo dei due casi di Covid-19 registrati a Casola. “Il 19 marzo, quando ho comunicato che nel nostro paese c’era un caso di contagio da Covid-19, vi chiesi di essere vicini a Michele e alla sua famiglia – ha detto il sindaco – purtroppo ciò non è avvenuto. Qualcuno tratta i familiari di Michele e lui stesso come appestati. Non abbiamo capito nulla. Michele e la sua famiglia sono negativi ai tamponi. Con i responsabili dell’Asl la scorsa settimana abbiamo effettuato i test ai familiari e a tutti i residenti di via Giovanni Del Balzo, me compreso. Venerdì mi è stato comunicato che sono negativi. State tranquilli, i familiari di Michele possono andare dovunque, non c’è nulla da temere”.

Queste le parole del Primo cittadino su Facebook ma le polemiche continuano. Si diceva che dopo il Coronavirus saremmo tutti cambiati in positivo, forse diventati più “buoni e altruisti”, ma la realtà è ben lontana da ciò: le persone non cambiano, forse peggiorano.

Peccerillo, dopo aver rassicurato i cittadini anche riguardo al secondo caso presente nel paese vicino Gragnano, invita tutti ad una maggiore prudenza e soprattutto ad una maggiore attenzione alla raccolta dei rifiuti. Il tutto, ovviamente, senza discriminare nessuno.

 

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