Ci eravamo abituati troppo presto a quei pochi effetti positivi del covid. L’emergenza aveva (temporaneamente) ripulito le nostre strade e soprattutto i luoghi più affollati.
Il lungomare Caracciolo era tornato pulito e le acque di Mergellina sembravano brillare (dopo anni) di luce propria e non più dei riflessi di alluminio e plastica. Oggi, il giorno dopo alla riapertura, uno dei luoghi più visitati di Napoli si ripresenta come una vera e propria discarica abusiva. Tornate le passeggiate, tornata l’inciviltà.
Carte, bottiglie, lattine, mozziconi e chi più ne ha più ne metta: fare “Educazione Ambientale” dovrebbe essere uno strumento non solo per accrescere la conoscenza e la sensibilità nei confronti dell’ambiente, ma anche per promuovere la coscienza critica, il senso di appartenenza, l’identità e la partecipazione necessaria ai processi di sviluppo locale.
Noi ci facciamo, quindi, premonitori di una campagna ambientale che lotta e critica duramente la mancanza di sensibilità dei luoghi in cui si vive. Se ognuno facesse minimamente la sua parte vivremmo in un mondo più pulito.