Silvia Romano era stata affidata a due masai del villaggio keniota di Chakama. Gli inquirenti vogliono fare chiarezza sulla condotta dei due che avrebbero dovuto garantire la sicurezza a Silvia Romano. Il Ros dei carabinieri è andato venerdì nella sede della onlus Africa Milele per acquisire della documentazione. Soprattutto mail e scambi di informazioni tra la presidente dell’associazione, Lilian Sora, e suo marito, che è appunto uno dei due masai.
Parecchie sono le incongruenze su cui si indaga: in primis è Silvia stessa a dichiarare: “Mi vennero a cercare due uomini e il masai che era li con noi non mi avvisò neanche“, le dichiarazioni di Silvia si rafforzano ancor di più dal momento che durante il blitz della sua liberazione non erano presenti le due “guardie”.
A questo punto, si fa strada l’ipotesi che Silvia possa essere stata addirittura venduta da chi,invece, avrebbe dovuto garantire la sua totale sicurezza. Questa tesi venne sposata anche nelle prime inchieste della polizia Keniota.