BERGAMO– L’Eco di Bergamo racconta la storia drammatica di Nicolò, dando voce alla mamma Valentina. “Ci siamo subito spaventati dalla febbre alta – ricorda la donna – al pronto soccorso è stato necessario intubarlo e poi trasferirlo al Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove i medici specializzati lo hanno salvato”.
A Nicolò è stata diagnosticata la sindrome di Kawasaki: studi fatti in questi giorni rilevano l’aumento negli ultimi mesi della malattia, associandola al covid. Negli ultimi 5 anni si era ammalati solo 19 bambini, mentre soltanto negli ultimi due mesi sono 30.
Nicolò non migliorava. I reumatologi gli hanno fatto il test sierologico per il Covid: Nicolò aveva gli anticorpi, dunque era entrato in contatto con il virus e questo poteva avergli causato la sindrome.
Valentina racconta gli attimi di paura, dovuti alle continue richieste del piccolo: “Mamma, fammi guarire, continuava a dire durante la tac. Ho temuto di perderlo, mentre lui mi ripeteva quelle parole. Una notte terribile”. Fino al successivo trasferimento all’ospedale di Bergamo e le terapie con le immunoglobuline per combattere la malattia di Kawasaki. Fortunatamente il piccolo ora sta bene ed è fuori pericolo. Ennesima storia triste durante questa emergenza, ma tutto sommato a lieto fine.