Di questi tempi, si sa, è sempre più difficile mantenere il lavoro, figuriamoci trovarne uno nuovo. Ma in tempi di crisi ci si deve reinventare: è questo ciò che hanno fatto sei ragazzi della provincia di Rovigo rimasti senza lavoro e passati dai bar e ristoranti alla produzione di fragole sostenibili.
Sono stati assunti, per l’emergenza Coronavirus, da una giovane imprenditrice di Crespino, Sofia Michieli, 24 anni, che nel 2018 ha aperto una serra high tech che permette di duplicare la produzione di fragole rispetto ai metodi tradizionali.
Sofia stava per iniziare la seconda primavera di raccolta, con la coltivazione fuori suolo con canaline mobili up and down che era entrata a regime, quando l’epidemia ha bloccato l’Italia e reso, tra l’altro, imprevedibile il prezzo delle fragole.
Avendo avuto una grande richiesta di lavoro da parte di chi era rimasto a casa nella ristorazione e nei bar ha deciso di assumere altre sei persone per la stagione, oltre alle sei che aveva già. Anche se non avevano esperienza, la ragazza ha dato loro un’opportunità, formandoli per il nuovo lavoro. L’impatto del Covid-19 sui conti è ancora tutto da valutare, il risultato sarà legato ai prezzi. Così è difficile programmare il futuro, ciò nonostante Sofia Michieli non ha esitato a salvare il ben più incerto futuro dei sei ragazzi.