Editoriale

Coronavirus, strade deserte, 30mila militari americani in Europa e una nuova guerra fredda. Cosa ci nascondono?

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L’emergenza Pandemia da COVID-19 che stiamo attraversando è un evento unico quanto raro. Restrizioni come quelle dettate dai Decreti del Presidente del Consiglio emanati con intervalli quotidiani, a memoria d’uomo, gli italiani forse le hanno vissute solo in tempi di guerra. Infatti il clima che si respira è proprio quello di natura bellica. Ma chi ci dice che in realtà l’Italia e l’Europa intera non siano già in guerra?

Premesso che ogni italiano deve rispettare alla lettera, per senso civico e senso di responsabilità sulla sicurezza sanitaria, tutto quanto ordinato dal governo ma è anche giusto mantenere alta l’allerta sul libero pensiero partendo dalla pluralità di informazioni che ognuno di noi acquisisce.

Il Covid-19 è un tipo di virus della famiglia dei Coronavirus, questi ultimi meglio conosciuti come i virus dell’influenza. Non si è ancora capito se questo tipo sia stato modificato a Wuhan in un centro di ricerca e poi diffuso per errore o sia stato trasmesso attraverso la digestione di pipistrelli. Fatto sta che questo tipo di virus è simile a qualsiasi altro coronavirus esistente con un tasso più alto di facilità di contagio. Proprio come gli altri virus della stessa famiglia esso può essere trasportato da soggetti totalmente asintomatici o sfociare, nella peggiore delle ipotesi, in una polmonite interessata dalla congestione della parte interstiziale dei polmoni, patologia che può essere letale per persone anziane, bambini e soggetti immunodepressi.

Dopo i primi picchi di migliaia di unità – numeri comunque irrisori se rapportati alle passate influenze similari come l’H1N1 del 2009 – il governo Conte è subito corso ai ripari, attuando misure di restrizioni, fino a rendere l’Italia intera zona rossa. Il timore, legittimo, di questo governo è sempre stato che laddove si registrasse un picco di polmonite e/o casi di insufficienza respiratoria il nostro Sistema Sanitario sarebbe collassato per numero insufficiente di posti letto.

Fermo restando che ad oggi l’unico problema resta ancora questo – tanto è vero che la nomina di Domenico Arcuri a Commissario Straordinario dell’emergenza va proprio nel senso di impiantare nuove aziende che possano produrre attrezzature elettromedicali, ossia produrre nuovi ventilatori per soddisfare eventuale domanda – a questo punto i quesiti che si cominciano a porre una parte degli italiani ne sono tanti.

Come detto in premessa il clima istituito dal governo Conte è quello che forse si respirava solo durante le due guerre mondiali, tutti chiusi in casa, ci hanno detto per contenere il contagio ed è giusto, ma ci hanno anche detto che si tratta del coronavirus un po’ più aggressivo rispetto all’H1N1 e allora perché nel 2009 non furono approntate le stesse misure? Al contrario, invece, cosa non abbiamo imparato dal 2009 ad oggi?

Un’altra vicenda che stende un velo di diffidenza sulle misure adottate dal governo Conte è il fatto che in totale desertificazione delle strade cittadine, comincia a muoversi quella che sarà la più grande esercitazione militare USA in Europa dal nome Defender Europe 20 (Difensore dell’Europa 2020). Compresi quelli già presenti, vi parteciperanno in aprile e maggio circa 30.000 soldati Usa, affiancati da 7.000 di 17 paesi membri e partner della Nato, tra cui l’Italia. Anche se da ultime notizie il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha già fatto sapere che i militari italiani non parteciperanno all’esercitazione, dichiarando: “Gli uomini e le donne della Difesa sono in campo senza sosta per fronteggiare, in questo delicato momento, l’emergenza sanitaria e per garantire l’attuazione delle importanti delibere decise del governo. Per questo ho valutato, congiuntamente con lo Stato maggiore della difesa e informando il Comando NATO, di non confermare il nostro contributo all’esercitazione Defender 2020. Pur sostenendo il valore strategico dell’esercitazione, ho ritenuto opportuno mantenere massimo l’apporto delle Forze Armate in questa situazione”.

Premesso che, come scrive Manlio Dinucci, esperto giornalista di guerra, su “Il Manifesto”, che gli Stati Uniti hanno alzato l’allerta coronavirus per l’Italia a livello 3 («evitare viaggi non essenziali»), portandolo a 4 per Lombardia e Veneto («non viaggiare»), lo stesso che per la Cina. Le American Airlines e le Delta Air Lines hanno sospeso tutti i voli tra New York e Milano. I cittadini Usa che vanno in Germania, Polonia e altri paesi europei, a livello 2 di allerta, devono «adottare accresciute precauzioni».

Precauzioni però che non valgono per i 20.000 soldati che cominciano ad arrivare dagli Stati uniti in porti e aeroporti europei per l’esercitazione militare che forma il più grande spiegamento di truppe Usa in Europa degli ultimi 25 anni.

I 30.000 soldati Usa (il numero totale di forze impiegate nell’esercitazione) «si spargeranno attraverso la regione europea» per «proteggere l’Europa da qualsiasi potenziale minaccia», con chiaro riferimento alla «minaccia russa». Infatti i porti interessati dall’arrivo dei militari sono quelli di Belgio, Olanda, Germania, Polonia, Lettonia, Estonia, tutti in prossimità dei confini russi.

Tutti gireranno liberi per l’Europa senza mascherina e in totale disprezzo delle misure restrittive del governo italiano e della tutela dell’ambiente visto che saranno impiegati carrarmati Usa Abrams, pesanti 70 tonnellate con corazze di uranio impoverito, che consumano 400 litri di carburante per 100 km producendo forte inquinamento per erogare la massima potenza.

In tale situazione, si domanda Manlio Dinucci, che cosa fanno le autorità Ue e nazionali, che cosa fa l’Organizzazione mondiale della Sanità? Si mettono la mascherina, oltre che su bocca e naso, anche sugli occhi.

Oltre i trentamila soldati dall’America arriveranno anche altrettanti mezzi militari, oltre i carri armati sopra menzionati anche aerei e munizioni e a tal proposito, con autostrade completamente sgombre, in prossimità di Città Sant’Angelo in provincia di Pescare si sono visti già i primi spostamenti di carri armati americani a bordo di grandi bisarche.

Allora i quesiti che si pongono sono tanti: Perché nessun mass media, Tg nazionale o trasmissione televisiva ha fatto menzione di quest’esercitazione? Le ordinanze di restrizione da coronavirus sono collegate all’esercitazione militare o è solo una banale coincidenza? Ci vogliono far cominciare ad abituare ad un clima bellico in vista di una nuova guerra fredda? Che la diffusione del coronavirus sia un’arma biologica adottata dalla Russia alleata della Cina per cercare di sabotare l’esercitazione militare che consente lo spiegamento di forze militari ai confini russi? Come mai la politica italiana tiene tanto a cuore ad essere trasparente sull’emergenza pandemica e di una questione di geopolitica di così vasta importanza non proferisce parola?

Una cosa è certa che la questione coronavirus ha monopolizzato i pensieri degli italiani. Il cittadino medio non vuole sentir parlare di altri argomenti ed è un clima ideale per farci passare trentamila soldati e carri armati americani sotto il naso. Meditate gente.

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