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La nomina di Gaetano Manfredi a Ministro dell’Università rafforza il patto PD-M5S in Campania

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NAPOLI – Anche se gran parte dei sondaggi parlano di una forte emorragia di voti dall’una e dall’altra parte se PD e M5S andassero uniti alle prossime elezioni regionali in Campania, è vero anche che è difficile immaginare una coalizione di centro sinistra vincente con M5S che concorre come monolista con un proprio candidato Presidente.

Sotto questo punto di vista si sta muovendo maggiormente il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, da sempre alla ricerca di una quadratura del cerchio che mettesse d’accordo il proprio partito con il PD per far fronte all’armata del centrodestra oggi rappresentata dal candidato Presidente Stefano Caldoro. E la nomina a Ministro dell’Università e della Ricerca di Gaetano Manfredi, come esponente preso dalla società civile, lascia presagire un accordo tra i due maggiori partiti del governo che mette da parte le ostilità degli ultimi giorni e che naviga a gonfie vele verso nuovi porti subito dopo le elezioni regionali di Emilia Romagna e Calabria.

Lo spacchettamento del Ministero dell’Istruzione da cui è derivato il Ministero dell’Università e della Ricerca assegnato proprio al Rettore della Federico II e il Ministero dell’Istruzione assegnato all’esponente grillina Lucia Azzolina è stato proprio frutto di un accordo ben congeniato tra PD e M5S. È vero che il nome del Ministro dell’Università è uscito fuori dal cilindro della società civile ma la famiglia Manfredi è da sempre vicina alle idee del Partito del Nazareno, infatti Gaetano Manfredi è anche fratello di Massimiliano, già deputato per il Partito Democratico nella passata legislatura.

Inoltre da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo Massimiliano Manfredi sarà candidato nelle liste del PD alle prossime elezioni regionali.

Il Movimento 5 stelle di certo non avrebbe mai permesso un ulteriore impiego di denaro pubblico per formare un altro ministero, il quattordicesimo per l’esattezza, e donarlo poi ad una figura molto vicina al PD – anche se il nome di Gaetano Manfredi non è mai dispiaciuto alle alte sfere pentastellate – se dietro non ci fosse un grande rafforzamento dell’alleanza PD-M5S.

Ovviamente, nel frattempo, le smentite fioccheranno come la neve, i tempi non sono maturi e gli addetti ai lavori non potranno mai ammettere un’alleanza in Campania dopo la decisione di concorrere separati in Emilia Romagna e in Calabria. Queste due elezioni saranno lo spartiacque di tutto ma di sicuro, correre da separati in Campania vorrebbe dire regalare, ai nastri di partenza, la Regione al centrodestra.

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