Sempre vivo l’asse De Magistris-M5S. Il sindaco arancione, giunto agli sgoccioli della sua consiliatura, guarda alle imminenti elezioni regionali (e con un sguardo al voto anticipato) preparando una propria lista civica. Nelle ultime settimane preme sull’acceleratore. Chiedendo la candidatura a tutti i fedelissimi che orbitano attorno alla sua maggioranza consiliare. Consiglieri, assessori, imprenditori. Tutti chiamati all’onore delle armi. Secondo fonti provenienti da Palazzo San Giacomo, la lista sarebbe pronta da circa 15 giorni. Mancherebbe qualche piccola modifica formale. Piccoli dettagli che saranno ultimati a breve. L’ordine di scuderia resta lo stesso. Ufficializzare, probabilmente entro la fine di gennaio, la coalizione col partito di Grillo e creare il famoso “patto antisistema”. Un vero e proprio terzo polo che punta al superamento di De Luca. Rischiando di regalare la Regione al centrodestra. Infatti se pensiamo per un attimo all’alleanza nazionale, il piano dell’ex pm toglierebbe consensi consistenti all’attuale centrosinistra deluchiano.
Del resto il sindaco arancione non è nuovo a scelte politiche che rasentano il ridicolo. Rimaniamo sui fatti. Dopo la convention ad Avellino di qualche giorno fa, il deputato grillino Carlo Sibilia, anch’egli originario dell’Irpinia nonché esponente di spicco del movimento in Campania, rafforza l’asse col primo cittadino: “L’obiettivo deve essere quello di superare la Regione che abbiamo oggi. In quest’ottica ritengo che tutti i ragionamenti siano possibili”. Sibilia conferma l’alleanza, o quantomeno l’unità di intenti a pochi mesi dalle elezioni, con De Magistris. Sfumata, almeno per ora, l’alleanza col Pd, resta da capire chi sarà il candidato governatore. Il M5S vorrebbe riproporre Valeria Ciarambino, già candidata nel 2015 e bocciata dagli elettori campani. Con l’arrivo di De Magistris la scelta del capo della coalizione potrebbe variare. Non è un mistero che l’ex europarlamentare Idv ambiva alla carica di candidato governatore del cartello Pd-M5S-Iv-LeU. C’erano (e ci sarebbero ancora oggi seppur con un’influenza minore), ed è inutile negarlo, diversi presupposti affinché tale ipotesi potesse tramutarsi in realtà. Ora lo scenario, salvo clamorosi ripensamenti dell’ultim’ora, appare cambiato radicalmente. De Magistris punta ad entrare in consiglio regionale. Nonostante la sconfitta sicura visto il tracollo grillino alle elezioni europee. L’obiettivo è ottenere 2 scranni nell’Assise regionale. Dunque una lista fra il 5 ed il 7%. Affluenza permettendo. E tutto sommato sembra un traguardo raggiungibile per il sindaco della terza città d’Italia. Al netto di chiacchiere e fantasia. Secondo altre fonti attendibili da Palazzo San Giacomo, sarà una lista in cui tutti i candidati potranno giocarsela in quanto elettoralmente simili.
In parole povere non ci saranno candidati “pesanti” ma tutti oscillanti fra 1500 ed i 3000 voti. E quindi tutti papabili alla carica di consigliere regionale. Finita qui? Neanche per idea. Per garantire un’ulteriore spinta propulsiva alla sua lista in campagna elettorale, De Magistris potrebbe pensare (scioglierà la riserva entro un mese) di candidarsi capolista, entrare in consiglio regionale e dimettersi il giorno successivo per dare spazio al primo non eletto. Un modo, al netto degli indici di gradimento, per “tirare” il suo partitino. Capitolo Emilia Romagna. Il voto del prossimo 26 gennaio nella regione guidata da Stefano Bonaccini resta un crocevia che potrebbe far saltare il governo. In caso di voto anticipato De Magistris “sogna” qualche collegio uninominale in città (probabilmente al Senato Campania 7, lo stesso rimasto vacante a causa della morte di Franco Ortolani ed oggetto di elezioni suppletive) per salvarsi politicamente. In qualsiasi collegio maggioritario su Napoli difficilmente gli altri partiti calerebbero un candidato di punta contro il sindaco della città. Regalando nei fatti l’elezione al Senato all’ex magistrato. Resta da comprendere chi candiderà l’ex pm. O il M5S, complice l’asse con Roberto Fico, o il Pd (Zingaretti non ha mai chiuso le porte al sindaco). Fra elezioni regionali e voto anticipato De Magistris si gioca tutto. Capre, cavoli ed una buona fetta di credibilità.