Afragola

AFRAGOLA. Il sindaco Grillo sceglie di farsi commissariare dai Consiglieri comunali e portavoce

Pubblicato

il

AFRAGOLA – Il “panta rei” karma del primo cittadino afragolese non funziona più, il tempo passa inesorabile, le soluzioni stentano ad arrivare, la città è sempre più ferma e il sindaco non prende una decisione neanche a frustarlo e prima che arrivi l’irreparabile i Consiglieri mettono le mani avanti.

Lo scambio epistolare tra alcuni gruppi politici e il sindaco non ha sortito nessun effetto e la riunione fiume tenutasi Giovedì scorso non ha portato a nessuna soluzione se non quella di continuare a confermare ognuno le proprie soluzioni.

Il mediatore di tutto stavolta è stato il vicesindaco Biagio Castaldo che ha riunito intorno al tavolo Antonio Caiazzo di Forza Italia, Antonio Boemio di Campania Libera, Grazia Moccia dei dem popolari, Assunta Di Maso di Fratelli d’Italia e Mauro Di Palo in rappresentanza della Lega.

Le prime due ore si sono sprecate a parlare di un argomento che non è assolutamente nelle corde di una conferenza di capigruppo o di rappresentanti di gruppi politici, ossia il caso spinoso che riguarda l’eventuale questione morale che timidamente si vorrebbe aprire ai danni del Consigliere Vincenzo De Stefano in merito al bene confiscato a lui intestato, reo di essere figlio a cotanto padre – che tra l’altro ha già scontato il suo debito con la giustizia – che oggi lo si vorrebbe impalare in pubblica piazza con la speranza di ripulire la propria immagine davanti ad un timore – esistente – di un’eventuale arrivo della Commissione d’Accesso, senza sapere che se arrivo ci sarà non sarà per certo per questo caso singolo. Ma veniamo ai fatti.

All’interno di questa riunione si è discusso anche delle mancate scelte della fascia tricolore e della sua posizione sempre più estremista. Chi si lamenta a mezzo Facebook e chi scrive documenti dove si cerca di mettere qualche contenuto sul tavolo politico, l’altro ieri ha avuto modo anche di ripetersi di persona, ma a quanto raccolto in esclusiva da Minformo pare che la posizione del sindaco non sia destinata a cambiare. Da qui la decisione drastica del gruppo moderato della maggioranza.

Caiazzo e Boemio in primis, seguito a ruota da Grazia Moccia hanno espresso chiaramente il concetto di essere resi partecipi delle decisioni dell’amministrazione e che l’assessore presente in giunta non è altro che un elemento che faccia da collante tra sindaco e legislativo, dove quest’ultimo poi è chiamato a deliberare in aula. La giunta non è mai stata e mai lo sarà un’espressione esclusiva del primo cittadino e pertanto, se proprio il sindaco non riesce, attraverso gli assessori, ad informare il legislativo allora vuol dire che le decisioni prese in giunta si dovranno discutere in una riunione pre-consiglio per evitare di ricevere brutte sorprese in aula che in nome di un appoggio esterno ci possa trovare privi di numero in maggioranza.

Un vero e proprio commissariamento del sindaco. Un atto dovuto secondo i Consiglieri. Una decisione che per la prima volta ha messo d’accordo tutti. Segno che il comportamento attendista del primo cittadino non piace a nessuno. Ogni atto, ogni decisione sarà discussa tra i capigruppo dopo che sarà approvato in giunta. Questo per evitare anche il dislivello che il primo cittadino ha creato nell’esecutivo, infatti ad oggi si contano cinque elementi che rispondono a lui e chi fuori le mura del Comune cerca di dettare l’agenda politica contro due rappresentativi del proprio gruppo politico e questo fa pendere la bilancia verso l’estrema destra piuttosto che della coalizione eterogenea come ama chiamarla il sindaco Grillo.

Intanto, voci di corridoio, vogliono un’amministrazione che cadrà subito dopo il termine ultimo che permetterà di andare a votare nel 2021 con un anno di commissariamento, ossia inizio Marzo 2020. Tutto questo per evitare di far coincidere le elezioni amministrative con quelle regionali, queste ultime, si sa, sono sempre influenzate da decisioni calate dall’alto, da addetti ai lavori sovracomunali che possano, in qualche modo, influenzare o compromettere le varie alleanze e/o coalizioni sul territorio. Ecco perché chi ha già deciso che Grillo è stata solo una parentesi fallimentare, aspetterà Marzo 2020 per spedirlo a casa. Vi terremo aggiornati sulla conferma che i fatti daranno alle nostre indiscrezioni.

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Popolari

Exit mobile version