CAIVANO – “Hanno le facce come le vecchie meretrici” (Teneno ‘a faccia comm’e zzoccole vecchie ndr – antico proverbio napoletano che indica chi tenta di dire le cose al contrario) avrebbe esclamato mia nonna leggendo le dichiarazioni dei quattro ex consiglieri di Forza Italia rilasciate ad un organo di stampa che troppo presto dimentica anche la sua lotta basata sul torto. Ma veniamo ai fatti.
È notizia di pochi giorni fa che il Consiglio di Stato ha ripetuto e quindi confermato la sentenza del Tar del 21 Novembre 2018 (leggi qui l’articolo) che dava ragione alla ricorrente PPG sulla quinta rata della TARI 2017 emessa in maniera straordinaria dall’allora Commissario De Vivo appena insediatosi.
Ricordiamo ai nostri lettori che quando il sottoscritto e la testata di cui mi fregio esserne il Direttore Responsabile, raccontando la verità si è dovuto subire improperi e querele perse poi nel nulla, i quattro consiglieri di Forza Italia, per coprire il loro “ricatto politico” ampiamente descritto e dimostrato, erano al di là della linea gotica, come amava dire il nostro caro compianto Totò. La lotta intrapresa, atta a nascondere le vere motivazioni del dissidio nei confronti dell’ex sindaco Monopoli, riguardava l’aumento della Tari e non la lotta nell’evitare la quinta rata emessa da De Vivo.
Gli ex consiglieri di Forza Italia di Caivano Giuseppe Mellone, Cinzia Buonfiglio, Lorenzo Frezza e Gaetano Ponticelli all’epoca dei fatti asserivano che l’ex sindaco Monopoli e l’ex assessore Giovanni Casillo avevano fatto male i conti e attenersi ad un calcolo del PEF fatto nell’anno precedente era illegittimo e pertanto era sistematico che la TARI dovesse aumentare per forza. Tanto è vero che all’insediamento del Commissario De Vivo, sono state fatte numerose pressioni affinché il Commissario prendesse a cuore la questione e quando, col senno di poi possiamo dirlo, erroneamente, De Vivo delibera la quinta rata TARI 2017 il Consigliere Ponticelli grida vittoria attraverso la diffusione di vignette satiriche su Whatsapp, così come descritto in questo articolo di Minformo (leggi qui). Un’altra prova che dimostra quanto i quattro ex consiglieri di bardano di vittorie mai sostenute è il manifesto che affissero per le strade di Caivano l’11 Aprile 2018 dove asserivano di aver avuto ragione, che la Tari sarebbe aumentata e che i cittadini di Caivano per colpa di Monopoli avrebbero subito l’onta della quinta rata.
Manifesto dell’11 Aprile 2018
Con lo stesso amore della verità che mi spinge a redigere quest’articolo, ho raccontato passo passo tutti i veri motivi che hanno spinto i quattro consiglieri azzurri a sfiduciare il sindaco Monopoli e a spingere Caivano nella situazione amministrativa attuale. Con la stessa solerzia ho anche descritto quali, invece erano i motivi ufficiali che i forzisti dichiaravano per coprire quelli ufficiosi e certamente, nessuno di essi, ha mai sfiorato l’ipotesi di combattere per la diminuizione della TARI. Anzi, l’impegno degli ex consiglieri azzurri era quello di dimostrare tutta l’incapacità dell’assessore Casillo nel redigere il PEF – sempre per onore della verità, atto non di pertinenza dell’assessore al bilancio bensì dell’azienda appaltatrice del servizio raccolta rifiuti – tanto è vero che tra un abbandono di un Consiglio Comunale ed un altro, studiati ad hoc, l’unica voce accorata che si sentiva era: “Monopoli ha sbagliato i conti, la TARI nel 2017 aumenterà” (leggi qui l’articolo di Minformo).
Il caso, il fato o semplicemente i fatti hanno dato ragione ancora una volta all’ex sindaco Monopoli e all’ex assessore Casillo che per la tutela delle tasche dei cittadini intrapresero la giusta strada che visti i ritardi da parte degli uffici preposti decisero di adottare lo stesso PEF (Piano economico finanziario) dell’anno precedente e pianificare un percorso economico per gli anni a venire che potesse far scongiurare l’aumento della TARI. Peccato però che poi arrivano i cosiddetti “salvatori della Patria” a sfiduciare il sindaco e far sì che Caivano finisse nella voragine economico-sociale in cui versa adesso.
Perciò miei cari ex consiglieri azzurri e chi vi garantisce diffusione attraverso un megafono ormai rotto dall’usura del tempo. Al posto di sbandierare soddisfazione per una lotta mai intrapresa e addirittura fatta all’incontrario, al posto di rigirare la frittata come si suol dire in gergo, cominciate a preoccuparvi a quale gruppo appartenere alle prossime elezioni amministrative, visto che qualcuno di voi già in passato non si è fatto scrupolo a far cadere due di sindaci. Cominciate già ad apprezzare chi, tra gli addetti ai lavori, realmente nutre stima e non timore verso chi con molta facilità a fatti dimostra il contrario di ciò che dichiara.
A tal proposito ci è andata giù dura l’ex Consigliera Maria Fusco che attraverso il proprio profilo Facebook dichiara: “La mediocrità impera ovunque in politica e nel sistema socio economico, in tale contesto desolante, Caivano non fa eccezione, anzi alcuni interpreti forzisti non perdono occasione per tacere. Responsabili di azioni nefaste per il destino della comunità caivanese si arrogano il diritto di dettare la linea criticando l’amministrazione Monopoli che ha avuto l’ardire, al netto di errori programmatici, di scoperchiare la pentola sui gironi infernali che hanno avvolto e stretto la casa comunale. Dobbiamo dire basta a questi mercanti di oblio. Offuscano e hanno offuscato i destini di Caivano. I consiglieri di Forza Italia hanno rappresentato appieno la mediocrità e la pochezza amministrativa e politica durante l’amministrazione Monopoli cavalcando la questione Tari senza mai andare nel merito della complessa questione, prima dicevano che i conti erano sbagliati, ora dopo le decisioni dei commissari vogliono intestarsi il merito di chi ha saputo difendersi nelle sedi opportune chiedendo e ottenendo l’annullamento della quinta rata. Svegliatevi e rimboccatevi le maniche i mercanti di oblio devono essere esiliati”.