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AFRAGOLA. Documento Lega. Boemio: “Chi si reputa fascista commette reato. Non ci faremo dettare l’agenda politica”

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AFRAGOLA – Tiene banco sul territorio la natura del documento presentato dalla Lega e indirizzato al Sindaco. Dopo la nostra esclusiva, il partito leghista afragolese ha pensato bene di ripulire il proprio atteggiamento facendo passare il suo “ricatto politico” come un semplice documento programmatico e propositivo, dandolo in pasto alla prima testata giornalistica passata per caso sul pezzo.

In realtà il documento liberalizzato dai diktat di regime non è affatto quello originale, bensì presenta dei tagli molto significativi, specialmente le parti che riguardavano le critiche fatte al sindaco che in alcuni tratti sfociavano anche sul personale.

Di male in peggio. La Lega tenta di mettere una pezza a colori sul proprio atteggiamento e lo fa nei peggiori dei modi, pensando che gli afragolesi siano un branco di stolti. Infatti da ieri tutti si stanno domandando cosa c’era di male a divulgare il contenuto di quel documento. Infatti, se il contenuto fosse stato solo quello non ci sarebbe stata neanche censura e il sindaco alla riunione di maggioranza non avrebbe neanche informato gli astanti che era disposto a leggere solo le prime tre righe e le ultime quattro del documento.

Tanto è vero che fino ad ora non si riesce ancora a capire perché il Sindaco Grillo non sale in cattedra e fa valere i principi di buon senso – cosa che lui ha sempre decantato – ma soprattutto non impone il rispetto della legge, visto che a quel tavolo c’è stato qualcuno che ha infranto la cosiddetta Legge Scelba (LEGGE 20 giugno 1952, n. 645) dichiarandosi fascista e onorato di essere riconosciuto fascista e nel nome del fascismo chiedeva di azzerare tutte le decisioni prese in giunta. Ovviamente l’unico che a quel punto ha sentito un sussulto di dignità lasciando il tavolo è stato il Consigliere Antonio Boemio che chiedeva di conoscere il contenuto del documento e dopo il diniego del Sindaco e del nuovo coordinatore della Lega Mauro Di Palo ha preferito abbandonare il tavolo.

Per saperne di più Minformo ha contattato il Consigliere e davanti ai nostri taccuini ha dichiarato: “L’Ordine del giorno della riunione era la lettera presentata dalla Lega e quindi se di lettera si doveva parlare in riunione era giusto conoscere il contenuto. Non solo. Noi Consiglieri chiamati intorno al tavolo dovevamo avere anche il tempo di leggerla, discernerne il contenuto insieme ai colleghi del gruppo e assessore in giunta per poi definire azioni e considerazioni. Questa è la politica non mi sto inventando niente. Se poi qualcuno è abituato a improvvisare allora costui non può mai essere un mio interlocutore. Non possiamo assistere inermi ad un modo di fare politica in spregio del rispetto dei ruoli. La Lega non può calare dall’alto un capogruppo senza rispettare il Consiglio Comunale non tenendo conto delle basi della politica. Ho appena letto il post su Facebook provocatorio del Consigliere Giustino (leggilo qui) e certamente non mi tiro indietro a dare la mia risposta. È vero che la nostra coalizione è molto eterogenea ma non si è mai detto che “Campania Libera” ad Afragola si rispecchia negli ideali fascisti, voglio ricordare a qualcuno che la legge Scelba recita che chiunque promuove od organizza sotto qualsiasi forma la ricostituzione del disciolto partito fascista e’ punito con la reclusione da tre a dieci anni. La stessa pena, si applica ai dirigenti dell’associazione o movimento; chiunque vi partecipa è punito con la reclusione fino a due anni. Insomma qualsiasi Consigliere comunale deve essere un rappresentante delle istituzioni e come tale è obbligato ad aborrire qualsiasi atteggiamento che vada contro la legge. Noi di “Campania Libera” non ci siederemo mai intorno ad un tavolo con chi vuole imporre le proprie visioni con l’arroganza e/o con la violenza, specialmente se queste visioni sono atte a pagare vecchie cambiali di qualcuno o permettono a qualcun altro di mettere le mani sulla città. “Campania Libera” è e resterà distinta e distante da chi vuole usare la politica per i propri interessi personali. Per noi la Politica con la “P” maiuscola vuol dire confronto democratico e interesse della cosa pubblica e mai potremo accettare imposizioni da un partito spaccato a metà. Attenzione, con queste dichiarazioni non ce l’ho assolutamente con i firmatari del documento. Conosco alcune dinamiche, così come conosco le persone e tale documento non può essere frutto di Consiglieri che si affacciano per la prima volta in politica e che lo hanno fatto solo ed esclusivamente per il bene della propria comunità. Chi ha intenzione di dettare l’agenda politica di questa maggioranza deve sapere che noi di “Campania Libera” non siamo assolutamente disposti a farci dettare l’agenda da persone fuori da questa maggioranza, i temi riportati all’interno della lettera sicuramente possono essere discussi all’interno delle sedi opportune ma troveranno sempre una nostra dura critica specialmente se essi virano in direzione opposta al bene pubblico. Voglio ricordare inoltre che la coalizione che ha sostenuto e fatto sì che Grillo sedesse sullo scranno più alto della città è una coalizione nata col respiro della società civile, solo quando si è sentito l’odore di vittoria si sono riscontrate le presenze dei partiti, senza dimenticare però che Forza Italia essendo un partito moderato non ha mai fatto registrare un comportamento simile. Mi duole dirlo ma devo comunicare che se per almeno dieci minuti il sottoscritto ha avuto la buona educazione di sedersi a quel tavolo e ascoltare qualche ragione, con le stesse modalità e con la stessa violenza, la prossima volta Campania Libera farà sentire la sua assenza. Vorrei tanto che dopo le parentesi Nespoli-Tuccillo ad Afragola si possa parlare di era Grillo e che il sindaco da adesso in poi possa tracciare la linea tra il suo modus operandi e quello finora suggeritogli, anche perché ho molta fiducia nei mezzi e nelle possibilità del nostro primo cittadino.

Non le manda a dire Antonio Boemio, fortemente scosso e indignato dal comportamento dei portavoce e dei deus ex machina del carroccio. Un partito che per portare avanti le proprie richieste ha perfino rinnegato il proprio capogruppo consiliare e il suo assessore, il più delegato della giunta. Seguiranno aggiornamenti alla vicenda.

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