CAIVANO – Quella di stamattina è una domenica come le altre, dove la maggior parte dei cittadini si gode la pausa lavorativa e trova un po’ di tempo per organizzare eventi e manifestazioni a favore dell’ambiente, una volta andando a pulire zone completamente disabitate e abbandonate e una volta confermando la propria dedizione al verde andando a tagliare l’erba nel centro città. Peccato però che nell’ultimo comune a nord di Napoli manca proprio il senso della decenza e della pulizia oltre che alla cultura ambientalista.
Camminando per strada, al di là dei disservizi causati dalla Buttol srl, si possono ancora “ammirare” i vari monumenti solidi urbani ad ogni angolo della città ma quello che è subito saltato agli occhi di alcuni cittadini è stato il cumulo di rifiuti depositato ieri sera – quando in realtà non va conferito nessun tipo di frazione – in via Scotta a pochi passi dal Corso Umberto.
Come potete notare dalle immagini allegate questi sacchi verdi contengono rifiuti indifferenziati provenienti da una pizzeria e di conseguenza il responsabile può essere di facile individuazione, basta farsi un giro e vedere se nelle vicinanza esiste una pizzeria che possa aver depositato nel posto e nella giornata sbagliata i propri rifiuti. Anche perché, non essendoci solo frazione umida si pensa che un’attività commerciale come una pizzeria debba avere un modo alternativo di conferire i propri rifiuti.
Consapevoli dello stato di agitazione della Polizia Locale che in segno di protesta, per ottenere i propri diritti, ha prestato mezzo servizio nei giorni scorsi, siamo sicuri che da domani gli agenti preposti faranno il proprio dovere, denunceranno e sanzioneranno il responsabile.
È risaputo – e noi di Minformo ci battiamo da tempo – che la vera causa della Terra dei Fuochi siamo noi e gli scarti di questa pizzeria, in assenza di denunce o rimbrotti vari, ne sono la dimostrazione lapalissiana così come lo sono i rifiuti abbandonati e sversati illegalmente nelle periferie, senza che nessuno sa o vede qualcosa, in pieno stile omertoso.
A via Scotta non esiste la camorra che sversa illegalmente, non ci sono rifiuti portati dalle aziende del nord e non c’è nessun prete che viene a fare le riprese. A via Scotta c’è solo il titolare di una pizzeria che non ha una cultura ambientalista, che se ne frega se la città dove insiste la sua attività commerciale è sporca o si presenta insulsa agli occhi dei propri clienti.
Allora la soluzione suona un po’ come una provocazione. A Caivano se si tiene all’ambiente è meglio stare lontano dalle pizzerie.