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CAIVANO. La Buttol: “No al ricatto dei lavoratori, non ci piegheremo”

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CAIVANO, LA BUTTOL: “NO AL RICATTO DEI LAVORATORI, NON CI PIEGHEREMO”

Le denunce per interruzione di pubblico servizio non saranno ritirate

Ancora una volta la Buttol resta vittima di dinamiche estranee all’azienda, che riguardano in particolare le politiche messe in campo dall’ente nei confronti dei dipendenti e dell’atteggiamento dei sindacati che continuano a proteggere situazioni al limite.

La Buttol a Caivano ha comunicato di voler risolvere il rapporto con il Comune già da qualche mese, la commissione straordinaria ha chiesto alla Buttol di restare almeno fino al 31 dicembre, mentre i sindacati continuano a tutelare le posizioni di alcuni dipendenti.

La Buttol in questi anni ha sempre onorato tutti gli impegni economici con gli stessi lavoratori: è bene ricordare che i lavoratori di Caivano non vantano alcuna mensilità arretrata, anche se da anni l’azienda non riceve il canone per intero e si ritrova ad anticipare puntualmente gli stipendi, non ultimo quello che sarà pagato domani nonostante le diverse mensilità arretrate del Comune.

Alla luce di tutto questo, i dipendenti continuano ad assumere un atteggiamento ostruzionistico nei confronti dell’Azienda, tutto a danno dei cittadini di Caivano.

L’azienda sta facendo il possibile, anche con mezzi e uomini aggiuntivi, per assicurare una raccolta degna nella città di Caivano.

Evidentemente non è questo l’interesse dei dipendenti, che mirano soprattutto a costringere la ditta, come è stato palesemente chiesto, a ritirare le denunce in capo agli stessi operai che si sono astenuti dal servizio, ponendo in essere un atteggiamento di violazione delle legge per quanto riguarda l’interruzione di pubblico servizio.

La Buttol non si ferma e va avanti con la sua battaglia di legalità. L’attività di rispetto delle leggi e di gestione efficiente di un sistema così delicato prosegue, l’Azienda non si piegherà ai ricatti.

L’ennesima proclamazione di sciopero dei dipendenti del cantiere di Caivano evidenzia come gli stessi non abbiano a cuore le sorti della città stessa, dove lavorano e risiedono.

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