Questa mattina, a Roma, gli operai della Whirlpool si sono riuniti in un corteo per scioperare contro la volontà dell’azienda di cedere la fabbrica di Napoli: tutti gli stabilimenti sono rimasti chiusi e la produzione è bloccata.
Gli operai sono partiti da Piazza della Repubblica in direzione del Ministero dello Sviluppo Economico, dove a mezzoggiorno incontreranno alcuni membri del Governo.
Gli scioperanti sono un migliaio: i quattro in testa al corteo trasportano una lavatrice, con tanto di croce, lumini e fiori.
Gli slogan dello sciopero sono “Napoli non molla” e “L’accordo non si tocca“.
Presenti anche i leader di Fiom, Fim e Uilm oltre al segretario della Cgil Maurizio Landini.
Francesca Re David, segretario generale Fiom, ha affermato:
“Il governo deve richiamare l’azienda alle sue responsabilità. L’altissima adesione allo sciopero è un fatto rilevante perché l’azienda ha firmato un accordo con il governo e le parti sociali, e oggi propone la chiusura di uno stabilimento.
L’azienda ha firmato un piano industriale che non è più uguale.
Un disimpegno su Napoli è un progressivo disimpegno della multinazionale anche in Italia e in Europa, e uno stabilimento chiuso al Sud è uno stabilimento che non riapre.
Ci aspettiamo che l’azienda torni indietro. Noi non stiamo andando al tavolo con l’azienda. Non riconosciamo quella procedura, l’Italia non è terra da depredare.
Le multinazionali vanno e vengono in questo Paese senza pagare alcun prezzo e lasciando il deserto“.