CRISPANO – Fonti molto vicine alle maestre del piccolo Giuseppe, il bambino ucciso dal patrigno a Cardito il 27 Gennaio scorso, fanno sapere, attraverso i propri legali, che alcune maestre faranno ricorso al Giudice del Lavoro al provvedimento di sospensione emanato dall’Ufficio Regionale del Provveditorato degli Studi.
Infatti da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, le maestre del piccolo Giuseppe baserebbero la propria difesa sul fatto che secondo quanto previsto dal proprio ruolo loro hanno espletato tutte le forme di tutela attuabili.
Infatti nessuno poteva avere la certezza, all’epoca dei fatti, che il piccolo Giuseppe subiva violenze fisiche e né tanto meno una maestra lo può affermare con assoluta certezza ma è dovere dell’insegnante segnalare eventuali stranezze all’organo superiore, in questo caso la preside. Una maestra delle scuole elementari però è tenuta ad informare il reale stato di cose e non le proprie impressioni o sospetti, poiché questi se rilevati infondati, si rischia il rovescio della medaglia e fino a qui, fanno sapere i legali delle insegnanti, le loro assistite hanno adempito ad ogni dovere.
Infatti a difesa delle insegnanti esisterebbe un ampio dossier documentale che descrive tutte le azioni perpetrate dalle insegnanti e non si riesce bene a comprendere la natura della sospensione da parte del Provveditorato che nell’atto del provvedimento lega l’azione perpetrata all’enorme cassa di risonanza mediatica che il caso ha dovuto subire.
Ad onor del vero c’è da sottolineare inoltre che le tre insegnanti sospese, in realtà, all’epoca dei fatti sono state solo convocate a SIT (Sommaria informazione testimoniale) perché persone informate sui fatti. Esse non sono mai state indagate e né tanto meno raggiunte da nessun rinvio a giudizio ma nonostante ciò non si riesce a comprendere perché queste semplici servitrici dello Stato siano state sottoposte alla gogna mediatica, facendole passare, specialmente in questo momento, le ore più brutte della propria esistenza.
Anche questo è quello che tentano di far comprendere, specialmente a noi mezzi di stampa, i difensori delle insegnanti del piccolo Giuseppe.