ROMA – Anche l’ultima delle consultazioni volge al termine e Di Maio esce dalla stanza del Capo dello Stato, informa i cittadini italiani di avere un accordo con il Partito Democratico e non lesina frecciatine alla Lega quando dichiara che il M5S è stato votato per risolvere i problemi dei cittadini e non quelli di un partito. Evidentemente si riferiva alla questione dei 49 milioni chissà.
Ma i sassolini dalla scarpa che si toglie il vicepremier uscente non sono finiti, il più grosso se lo toglie quando difendendosi dalle accuse di chi lo voleva protagonista e prono all’Europa dichiara che Salvini ufficialmente e ufficiosamente aveva chiesto a lui e al Presidente della Repubblica di formare un nuovo governo insieme con lui premier.
Rinunciando a diventare premier e scegliendo la formula Conte-PD il leader pentastellato scardina tutte le accuse fatte poco prima dal suo ex socio Salvini e rimanda al mittente tutti gli attacchi di chi lo voleva poltronaro, oltre che a smontare le tesi di Salvini quando dichiara che la volontà della Lega era quella di far esprimere i cittadini italiani col voto.
L’auspicio che si è fatto Luigi Di Maio è che questo governo sia duraturo con un programma omogeneo basato sulla risoluzione dei veri problemi degli italiani e dopo, solo dopo pensare a chi dovranno essere gli interpreti esecutori di tale programma.