CASAVATORE – Si assiste ormai alle ultime battute di questa campagna elettorale particolarmente accesa, per non dire avvelenata, improntata ad un gossip feroce ed alle offese personali, in un confronto testa a testa che assume sempre più i contorni di una guerra tra bande. I temi, come sempre, totalmente assenti dalla competizione, rigorosamente celati in programmi elettorali nei quali non si trova traccia di una reale programmazione in merito ad interventi a favore delle categorie più deboli, non si individua una visione precisa del futuro del Paese, che vive ancora in un recinto di cemento ed infrastrutture assenti. Dal canto loro, le opposizioni promettono controlli puntuali sull’assegnazione di incarichi e nomine, che sveleranno le reali intenzioni di tutti i “supporters” esterni. Dalla Giunta ai dirigenti d’area, passando per il consorzio cimiteriale, sarà interessante analizzare i criteri e le dinamiche che ne caratterizzeranno la gestione. Intanto nel Paese fanno la loro comparsa, impunemente disseminati su di un territorio già massacrato da una scarsa manutenzione, in barba ad ogni regola di buon senso, oltre ai costosi veicoli pubblicitari con imponenti messaggi che non invitano certo ad un giudizio sereno, migliaia di volantini gialli forieri di una presunta indignazione, che sembrano fare il verso e scimmiottare, in evidente risposta, i fin troppo vistosi manifesti che qualche giorno fa dileggiavano con l’utilizzo di nomignoli eletti e supporters della lista “nemica”. Termine utilizzato non a caso, considerata la violenza verbale degli attacchi che si possono rilevare finanche sui social, tra finti dibattiti organizzati ad hoc per coprire di insulti l’avversario e reali confronti nei quali si palesa la totale assenza di spessore (e il fallimento totale della formazione scolastica, aggiungerei) di alcuni personaggi. Si rileva, anche in tali dinamiche, la totale assenza di fantasia e di senso creativo, che non lascia certo ben sperare una volta completato l’insediamento della futura classe dirigente. La metodica è noiosamente la stessa: denigrare l’avversario per spostare l’attenzione su problematiche che nulla hanno a che vedere con le necessità degli elettori, ai quali non rimane altro che incrociare le dita e sperare. Ancora 48 ore: passeranno in fretta.