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AFRAGOLA. La Verità

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AFRAGOLA – La Verità: non esiste un’unica verità; ne esistono tantissime quante sono le nostre coscienze. Già gli antichi filosofi si interrogavano sulla verità: la cercavano nelle cose, negli uomini, tuttavia senza trovarla.

Vasco Rossi, moderno filosofo e poeta lo dice: “Si imbosca tra le nuvole… Rimescola le regole… Nessuno sa, se viene o se ne va… Non mette in mostra i muscoli… Non crede negli oroscopi… Non guarda i film già visti lei… Non ama la pubblicità… E tutti lì a discutere…Dov’è, come si veste, quanto costa… Che cos’è, che faccia ha… La verità arriva quando vuole … La verità, la verità non ha bisogno mai di scuse… La verità, la
verità è fatale.. La verità fa male.. La verità, la verità è che tutti possono sbagliare“.

Quando non ho detto la verità ho perso l’unica donna che abbia mai amato veramente ed il dolore è grandissimo, quando non ho detto la verità mi sono trovato nei guai. Ma mi sono sempre preso le mie responsabilità: sono caduto e poi mi sono rialzato.

Non dire la verità, però, non è come mentire, qui c’è gente che mente sapendo di mentire e chi mente è consapevole di non dire la verità. Ci sono persone che hanno rubato il futuro dei nostri figli e assassinato le nostre speranze nel cambiamento, perché hanno promesso, promesso e ancora promesso. Non c’è alcun tessuto produttivo sano in questa città, non c’è alcuna seria politica occupazionale, se non quella che riconduce a graduatorie pubbliche “posticce”, fatte apposta per favorire i soliti nomi, in cambio chissà di che ed alimentare le false speranze.

La città è ostaggio dei ladroni, dei delinquenti, di una burocrazia che ormai non risponde più nemmeno alla politica, questo perché la Politica con la “P” maiuscola non c’è; c’è quella becera della ricerca di un posto al sole, di una misera fetta di quel potere tanto agognato da tutti, senza pensare che le occasioni di sviluppo vanno coltivate con trasparenza e
onestà e ci stanno sfuggendo di mano.

Maledetti!!! Voi che avete anteposto il Vostro “particulare” al benessere della città. Si maldetti voi che sui social vi “battete in petto” dichiarando la vostra onestà, voi che avete lordato con la vostra sozzura morale ogni cosa, sarete la causa e la colpa dell’abbandono da parte dei nostri figli di queste terre.

Io ho le unghie sporche di terra ma questo sporco è più pulito dei vostri colletti bianchi.
Lino “Casobbico”

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