Una donna di 29 anni, di nazionalità ucraina, è stata condannata dal Tribunale di Nola a 18 mesi di reclusione perché accusata di sottrazione internazionale di minore.
La donna fuggì nel gennaio 2017 da Volla con il figlio e si trasferì in Ucraina senza dire nulla al padre del bambino, 35enne, che da allora non vede il figlio.
L’ultimo contatto telefonico tra padre e figlio risale a giugno del 2018.
“Bisogna attivarsi per un intervento legislativo in campo internazionale – spiega Sergio Pisani, avvocato del padre del bambino – Se non si accorciano i tempi un bambino rischia di dimenticare il genitore. Le pene vanno inasprite“.