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AFRAGOLA. I Friarielli e la politica secondo Lino Casobbico

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AFRAGOLA – Ero intento a fare quattro “friarielli” alla zona del “capomazzo”, quando d’improvviso ho avvertito un forte freddo… Mi son ricordato che la vulgata vuole che quando arriva un freddo improvviso, gelido ed inspiegabile è come se si passasse in un’altra dimensione spazio-temporale.

Seduti nel campo sono “comparsi” a chiacchierare alcuni grandi afragolesi del passato: il Cav. Moccia, l’Avv. Tremante, l’Avv. Izzo (il “Fragola Doria” dei partigiani cattolici) e di fianco a loro l’indimenticabile e grandissimo Prof. Giggino Grillo… erano rammaricati… anzi stevn propr incazzati!! “Giggino ma che stanno facendo al Comune?” si era rivolto il Cav. Moccia al Prof. Grillo, che di rimando “foste non fatti per viver come bruti ma per conseguir virtute e canoscenza”; e dil Cav. Moccia “Giggino ma quale Dante, questi non conoscono nemmeno la grammatica italiana!!! Questi al massimo conoscono il linguaggio pecorino!”.

Ma più in là, come il coro dei Nibelunghi nel Sigfrido wagneriano, alte e cupe figure si ergevano dai campi e gridavano “Commissione… Commissione … Commissione … Commissione..”. Dopo di che mi son svegliato: il campo era vuoto.. ero tutto sudato.. cosa mi volevano dire? Avevo ancora i brividi per quelle figure cupe… sic transit gloria mundi.

E mi son ricordato della settimana appena passata, di messaggi strani, di graduatorie “resuscitate”, di progetti “bocciati”, di soliti nomi “riesumati” che circolano per occupare le caselle della macchina comunale, in un eterno ritorno dell’uguale di “nietzschiana” memoria, come se la lezione del passato non fosse servita a nessuno…

Intanto mi sono incamminato con la mia busta di friarielli e pensavo “chissà si sonn bbuon sti friariell”.

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