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Campania, Di Maio sulla questione rifiuti: “Sono d’accordo con De Luca”

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Oggi a Caserta arriva una buona parte del Governo. Luigi Di Maio spiega come verrà affrontata l’emergenza dei rifiuti:

In questo modo riusciamo a spostare subito in quell’area ciò che serve, prima di tutto forze dell’ordine e strumenti di intelligence per fermare un nuovo fenomeno della Terra dei fuochi, gli incendi ai siti di stoccaggio. Occorre che ministero della Difesa, dell’Interno e dell’Ambiente impieghino l’esercito per presidiare i siti individuati dalle prefetture, Stir e aree di stoccaggio. Bisogna poi fare arrivare carabinieri specializzati per attività di intelligence oltre a far partire un monitoraggio sanitario attraverso il coinvolgimento dei medici di base con il progetto Epica adottato dalla Regione. Adesso serve soprattutto il coordinamento tra governo ed enti locali, offrendo anche la possibilità ad Asl e Arpac di intervenire in tempi certi per fornire ai sindaci dati sulle diossine in caso di roghi e determinare così le azioni da intraprendere. Il fenomeno si trasforma continuamente e non riguarda solo la Campania, come dimostra l’incendio di qualche settimana fa a Milano“.

Nella legge di bilancio, – continua il leader del M5S – attraverso emendamenti, entreranno tutte le norme che servono al finanziamento. Si tratterà di decreti ministeriali che consentiranno ai singoli ministri di intervenire in collaborazione con Regione e Comuni“.

Infine Di Maio conclude, riferendosi alle parole del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: “Sono d’accordo con lui perché c’è una terra dei fuochi in ogni Regione ma sappiamo, lo dico da chi è nato in quel posto, che la nostra Terra dei fuochi è figlia di un processo industriale malsano che ha visto la Campania per anni al centro dello smistamento dei veleni da ogni parte d’Italia e dell’Europa. Lo sanno bene le mamme vulcaniche e don Patriciello che incontrerò, ma è evidente che il processo si è poi esteso ad altri e in altre aree. Preoccupa, per esempio, il livello di incidenza di tumori dell’area di Brescia. Ecco perché non si può essere superficiali nel trattare il tema: una cosa è la Terra dei fuochi, altro il ciclo dei rifiuti. In questo secondo caso abbiamo l’inceneritore di Acerra e soprattutto ci sono gli impianti del Nord Italia che qualche anno fa, con lo sblocca Italia, hanno ottenuto la possibilità di ricevere rifiuti anche da altre zone perché erano rimasti senza materia prima a causa della raccolta differenziata. Di conseguenza non è vero che è la Campania a esportare rifiuti, semmai bisogna recuperare sul fronte degli impianti di compostaggio. Credo che i campani vadano trattati con maggiore rispetto, senza dimenticare che abbiamo eccellenze enogastronomiche da tutelare“.

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